Bologna. Era la fine di maggio quando un uomo cercò di avvelenare la sua compagna con del detersivo così da causarle un aborto spontaneo (VEDI articolo). Fortunatamente non ci riuscì: il bambino è nato.
“La mia intenzione era quella di uccidere il bambino, non so come posso averlo fatto, ma non avevo intenzione di uccidere la mia fidanzata anche se ero consapevole che avrebbe potuto riportare conseguenze anche gravi…”
È con queste parole agghiaccianti che A.D.E. ha descritto ai magistrati il suo maldestro e diabolico piano, messo in atto il 31 maggio a Bazzano e con cui avrebbe voluto uccidere il feto che la sua donna portava in grembo (VEDI). Perché? Era terrorizzato dal fatto che quel piccolo potesse essere malato.
Già, perché l’amniocentesi aveva purtroppo confermato che il piccolo sarebbe nato con alcuni problemi. Condizione intollerabile per l’uomo, che è letteralmente impazzito e ha versato del detersivo per lavastoviglie in una bibita gassata offerta alla sua lei… che era al settimo mese di gravidanza. Convinto, così, di causarle un aborto spontaneo.
La coppia, che insieme a quel pancione si stava costruendo una vita, viveva in Valsamoggia, nel bolognese. Ora lui è agli arresti domiciliari e lei, dopo essere stata ricoverata per giorni nel reparto di rianimazione del Maggiore, è tornata in Toscana, dove vive con la sua famiglia.
Ieri, finalmente, è diventata mamma: quel bimbo miracolato è venuto alla luce senza troppi problemi e porterà il suo cognome.
Una storia triste, cattiva, fortunatamente non sfociata in tragedia. Un vero e proprio incubo, per la gravida che, dopo la corsa in ospedale in seguito all’avvelenamento e il ricovero, ha dovuto anche subire lo shock della notizia più brutta; di quelle che ti fanno crollare il mondo addosso e che ti trascinano a forza in un dolente oceano di rabbia e di pianto, senza appigli: “è stato lui…”
Il piccolo si chiama Simone.
Fonte: Repubblica
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