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Si è spenta Adriana Pisani, l’infermiera più anziana d’Italia

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Adriana Pisani, l’infermiera più anziana di Italia, si è spenta domenica 4 settembre.

Aveva da poco compiuto 100 anni. Gli amici ed i parenti che avevano festeggiato l’importante traguardo nel giorno del suo compleanno ora piangono la sua scomparsa.

Adriana era nata a Carrara il 7 maggio 1916 nel corso della prima guerra mondiale ma fu registrata all’anagrafe solamente il 10 maggio. Nonostante ciò volle onorare la data reale della sua nascita anziché quella riportata sui documenti ufficiali. Era iscritta al collegio Ipasvi di La Spezia dal luglio 1955, dove si trasferì dopo aver terminato una missione durata circa due anni, svolta per conto delle Nazioni Unite nella quale accompagnò a casa gli ex prigionieri di guerra dislocati in Europa.

Lavorò nei seguenti anni presso l’INAIL, una volta andata in pensione, volle rimanere iscritta al collegio Ipasvi di La Spezia diventando così la più longeva iscritta di tutti i tempi. Nel 2014 venne premiata dalla Federazione Nazionale di Roma per la professionalità e per il traguardo raggiunto.

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Francesco Falli, presidente del collegio IPASVI di La Spezia, raccontò di lei nel 2005 quanto segue:

“E’ un piacere per tutti sentirla raccontare dei suoi turni di guardia durante il tirocinio presso la Scuola per Infermiere diplomate ‘Agnelli’ di Torino, e degli incontri con la stessa famiglia Agnelli, che considerava queste ragazze quasi di casa; si ritrova l’ansia nel racconto della città di Torino colpita dai primi bombardamenti; delle lunghe ore passate in servizio senza interruzione… senza cambiarsi la divisa, mangiando qualcosa: e poi il trasferimento a Roma, da diplomata, in più ospedali; è già l’estate 1943, cadono le bombe sui quartieri romani, Adriana non smette di lavorare per una settimana intera quando è colpita la zona dei Castelli romani;non smonta mai, al massimo si sdraia in lavanderia;i parenti di molti feriti portano dalla campagna mezzi di sostentamento per il personale, viveri, ortaggi, il pane ‘’perfino bianco’’, perché in città non si trova quasi più nulla… poi la grande paura del rastrellamento tedesco, dopo Via Rasella: il rischio di finire alle Ardeatine, ci dice Adriana, è sventato dalla divisa da Infermiera, abitualmente indossata anche fuori dall’ospedale, come un lasciapassare accettato anche dal tedesco occupante.

Poi l’arrivo degli Alleati nel Giugno 1944, e la risalita della penisola in pieno impegno professionale, con le truppe anglo-americane, per arrivare a Milano ai primi di Maggio del 1945.
E da qui, l’inizio di una straordinaria avventura come Infermiera di una squadra internazionale che, imbarcata da una organizzazione delle nascenti Nazioni Unite su una nave battente bandiera panamense, salpa da un porto olandese per raggiungere molte città di mare del mondo, in India, in Australia, in Cina, con lo scopo di curare e trasportare a casa molti soldati ex prigionieri, combattenti e civili dislocati, profughi, emigranti forzati.

Per 2 anni Adriana fa questa vita professionale e umana incredibile; aiuta anche contingenti di ebrei in rotta verso la Palestina, verso il nascente stato d’Israele.
Risalendo il Mar Giallo, in Cina, Adriana ricorda momenti di ansia; un gruppo di militari armati fino ai denti cerca di derubare il personale; loro hanno i soldi nelle scarpe, e si salvano dal sequestro cedendo delle medicine; Adriana riesce anche a salvare una bellissima bambola acquistata per la nipote in un porto malese…poi il rimpatrio, la esperienza a Sondalo, in un ospedale per reduci malati di tubercolosi; infine il ritorno a Roma, al Policlinico: nel 1948, per la precisione il 14 luglio, è testimone dell’attentato a Palmiro Togliatti, l’Italia è sull’orlo della guerra civile, la leggenda vuole che Bartali – vincendo una tappa al Tour de France – calmi la folla inferocita…Adriana quel giorno è in servizio in medicina, vede la barella con il leader comunista diretto verso la sala operatoria, il caos lo ricorda benissimo, anche la paura…Togliatti venne operato dal professor Valletta e dal professor Frugoni, nello staff del quale lavorava la sorella di Adriana, Andreina, anche lei Infermiera e, come Adriana, capo sala al Policlinico.”

“Poi arrivano gli anni della calma e della routine” – continua Falli – “lasciata Roma, Adriana arriva nella nostra città, e alla Spezia è assunta dall’Inam, una mutua dove – come d’uso nel tempo – si effettuavano anche prestazioni di pronto soccorso, terapie, applicazioni di medicamenti in vario tipo e forme…infine la pensione, alla fine degli anni Sessanta”.

I funerali si sono svolti martedì 6 settembre, alle 15:00, nella Chiesa di Santa Maria, in Piazza Beverini a La Spezia.

Simone Gussoni

Fonti: gazzettadellaspezia.it

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