In una intervista rilasciata al Wall Street Journal, il presidente americano appena eletto Donald Trump ha dichiarato di voler salvare due aspetti piuttosto importanti della riforma sanitaria voluta da Obama. Ma… ciò sarebbe davvero possibile, dopo la sua campagna elettorale portata avanti all’insegna di una “distruzione totale”.
Non più di un mese fa, Mr. Donald Trump aveva dichiarato chiaramente che l’Obamacare, ovvero la legge sanitaria voluta dal presidente uscente (VEDI articolo) nel 2010, sarebbe “semplicemente saltata in aria”. Parole dure, categoriche, che non lasciavano presagire ripensamenti e soprattutto la creazione di qualche margine per eventuali trattative.
Eppure, secondo quanto emerso dalle ultime parole del magnate americano, rilasciate in un’intervista (la prima dopo la sua vittoria alle urne) al “Wall Street Journal”, non tutta la riforma pensata dal primo presidente afro-americano della storia degli USA sarebbe da buttare.
Notizia bomba, quindi? Per certi aspetti sì, vista la ferrea volontà di distruzione totale espressa dal tycoon in campagna elettorale. In particolare, sarebbero due gli aspetti-pilastri dell’Obamacare che “piacciono molto” al repubblicano e che egli vorrebbe in qualche modo conservare: il divieto alle assicurazioni sanitarie di negare la copertura per condizioni patologiche pre-esistenti e la possibilità per i giovani adulti di beneficiare delle polizze dei genitori.
Ma… sarebbe davvero possibile, per The Donald, mantenere questi 2 elementi della riforma sanitaria varata dal predecessore democratico?
Molto complicato… almeno secondo l’analisi di un corrispondente della Bbc dal Nord America, Anthony Zurcher: Trump ha fatto del motto “abrogare e sostituire” la base granitica della sua campagna elettorale, in particolare riferendosi all’Obamacare come a “un totale disastro” e addirittura a “una catastrofe” da cancellare. E i due punti chiave a cui egli si riferisce, sempre secondo Zurcher, sono resi possibili da parti della normativa condannate a più riprese dal miliardario. Un serio problema di coerenza, quindi… In più, i membri più conservatori del Congresso potrebbero fare importanti pressioni per vedere rispettate le promesse elettorali e vedere così l’Obamacare estirpata “nei rami e nelle radici”.
A seguito delle elezioni conclusesi l’8 novembre, il magnate repubblicano è apparso molto più “morbido” di quanto fosse stato durante la più brutta e aspra campagna elettorale mai verificatasi in America. Semplicemente “Ora è diverso”, risponde a chi sostiene che forse la sua retorica prima delle elezioni si sia spinta troppo in là. E dichiara, quasi sognante, di desiderare “una nazione in cui ci si ama gli uni cogli altri. Ci tengo a sottolinearlo”.
Ribadisce comunque le sue priorità: “la sanità, i posti di lavoro, il controllo delle frontiere e la riforma delle tasse”. E promette al suo popolo: “Una grande sanità per molti meno soldi”. Il problema, però, è che se la normativa vigente voluta da Obama venisse abrogata, circa 22 milioni di cittadini statunitensi si ritroverebbero senza assicurazione sanitaria.
Cosa succederà, quindi? Come abbiamo concluso un recente articolo dal titolo “La politica sanitaria di Donald Trump, nuovo presidente USA”, non ci resta che ribadire uno speranzoso… VEDREMO!
Ancora in bocca al lupo, presidente Donald Trump.
E… God bless (and save) America.
Fonti: AdnKronos, Bbc.com, Wall Street Journal
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