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Bimbo malato terminale realizza il proprio sogno morendo tra le braccia di Babbo Natale

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Mikey, un bambino di 5 anni, malato terminale, ha potuto realizzare il suo ultimo desiderio morendo tra le braccia di Babbo Natale. Il bimbo infatti era letteralmente terrorizzato dall’idea di perdersi la festa del Natale

Eric Schmitt-Mazen ha interpretato il ruolo di Santa Claus indossando il classico costume rosso ed una lunga barba bianca e trascorrendo gli ultimi giorni di vita con il piccolo malato oncologico.

L’uomo ha rilasciato un’intervista strappalacrime alcuni giorni dopo la morte del bambino.

Eric Schmitt-Mazen

“Arrivato in reparto, la mia unica ragione di vita fu di assicurarmi che Mikey (nome di fantasia) potesse festeggiare questo Natale” – racconta l’uomo in lacrime.

Schmitt-Matzen racconta che, circa un mese fa, fu contattato da una sua amica infermiera che gli avrebbe riferito di un bambino molto malato ricoverato nel proprio reparto che aveva un desiderio particolare. Poter vedere Babbo Natale in anticipo.

“Era più preoccupato di mancare a questo Natale che di morire”.

Quando Schmitt-Matzen arrivò nella stanza di degenza, chiese ai genitori del bimbo, giunto ormai agli ultimi istanti di vita, di uscire dalla stanza qualora avessero ritenuto che il momento fosse troppo emozionale. La richiesta fu dettata anche dalla paura dell’uomo di poter scoppiare in lacrime nei momenti da trascorrere con il bambino morente.

La mamma del bambino consegnò un regalo per Mike, “qualcosa che il bambino ha sempre desiderato” disse. Si trattava della collezione di personaggi della serie di cartoni animati “PAW Patrol”.

“Cosa sentono le mie orecchie? Ti perderai il Natale quest’anno?”

Questo fu il momento in cui il piccolo disse a Babbo Natale che sarebbe morto a breve a causa di una brutta malattia.

“Tu non ti perderai il Natale quest’anno. Gli elfi hanno già preparato il tuo regalo, erano a conoscenza del fatto che tu desiderassi questa cosa da molto tempo.”

Il bambino rispose stupito:

“Davvero?”

Schmitt Matzen diede il regalo a Mike che lo ricambiò con un sorriso che non appariva sul volto del piccolo da molto tempo.

L’uomo gli fece un’ultima raccomandazione:

“Quando raggiungerai i cancelli dorati, lassù in paradiso, dovrai semplicemente dire che tu sia l’elfo numero uno di Babbo Natale.”

Il bambino fisso Schmitt Matzen negli occhi e disse:

“Posso davvero dirlo?”

L’uomo rispose: “Certo che puoi, sono sicuro che ti faranno entrare per primo.”

Mikey si avvicino all’uomo dandogli un caloroso abbraccio, poi lo fissò negli occhi e disse:

“Babbo Natale, tu mi puoi aiutare?”

Questo fu il momento nel quale l’uomo dovette cedere ed abbandonare il ruolo di Babbo Natale. Quanto accadde nelle ore successive non è noto.

L’uomo chiamò la mamma del bambino e trascorse all’interno della stanza le ultime ore di vita di Mikey.

Quando il piccolo morì la madre iniziò ad urlare in preda alla disperazione. Gli Infermieri del reparto di oncologia pediatrica arrivarono in supporto alla donna e l’uomo abbandono la stanza velocemente.

Schmitt Matzen racconta che dopo l’esperienza vissuta con il piccolo Mike sia pronto ad appendere definitivamente il costume di Babbo Natale al chiodo.

“Ho trascorso 4 anni nell’esercito vedendo i miei compagni e amici passare a miglior vita. Ma dopo aver visto un bambino morire sono corso in preda al panico verso l’infermeria del reparto senza potermi rendere conto di cosa stessi facendo.”

“Ho pianto per tutto il tragitto di ritorno – conclude – per tre giorni sono stato uno straccio, e per settimane non sono riuscito a pensare ad altro”.

L’uomo ha deciso di raccontare questa straziante storia alcuni giorni dopo la morte del bambino sincerandosi che l’identità del bambino, dei famigliari e dell’infermiera che lo ha contattato non venissero divulgate.

La testata giornalistica Knoxville News Sentinel ammette di non avere modo di verificare l’autenticità della fonte, resta comunque una testimonianza che può far riflettere sul significato che i bambini attribuiscano alla festività natalizia.

Simone Gussoni

Fonti: Knoxville News Sentinel

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