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Come appare un Infermiere agli occhi di un Bambino?

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Il punto di vista dei bambini che un infermiere pediatrico assisterà è sempre più frequentemente considerato fondamentale per determinare la qualità dell’assistenza a loro rivolta.

Lo studio britannico che analizzeremo di seguito ha coinvolto bambini in età scolare ricoverati in ospedale. I piccoli pazienti sono stati sottoposti ad un intervista semi-strutturata che ha analizzato quattro tematiche principali:

  1. caratteristiche professionali del buon infermiere
  2. caratteristiche che possono essere apprese e qualità innate
  3. acquisizione di esperienza
  4. apprendimento

Analizzando i dati ottenuti è emerso come secondo i bambini le caratteristiche del professionista infermiere e le sue qualità personali siano soprattutto innate.

Le caratteristiche che i bambini reputano più importanti nell’infermiere sono la simpatia e l’intelligenza. Anche la capacità di divertire e scherzare sono fondamentali. I bimbi intervistati hanno anche affermato che un buon infermiere debba essere in grado di parlare con loro, trattandoli con rispetto.

Analizziamo di seguito le domande rivolte ai piccoli ricoverati:

“Si può insegnare ad essere infermiere o c’è bisogno di essere una persona speciale?”

I bambini hanno risposto che il buon infermiere deve avere il desiderio di ascoltare quello che i bambini hanno da dire, non deve guardare in basso quando parla con loro, deve essere capace di entrare in relazione con loro e non giudicarli. Secondo la maggioranza dei bambini l’infermiere deve essere premuroso, paziente, calmo, e mostrare di essere dalla parte dei diritti dei bambini.

“Come possiamo creare infermieri che siano bravi nel loro compito di assisterti?”

I bambini hanno risposto che si dovrebbe insegnare agli infermieri a non andare di fretta. Dovrebbe anche essere insegnato ai nuovi infermieri a parlare con dolcezza ai bambini e a spiegare loro le procedure che si stanno per fare e per quale motivo. Inoltre, secondo i bambini intervistati, gli infermieri dovrebbero essere socievoli e non utilizzare con loro un linguaggio medico.

Gli intervistati hanno inoltre spiegato che il buon infermiere oltre ad essere simpatico, deve anche essere preparato e conoscere come valutare lo stato di salute dei bambini, dimostrando un’approfondita conoscenza della malattia, delle condizioni di vita del bambino e dimostrare padronanza delle tecniche.

“Se dovessi insegnare tu ad un infermiere, quali sono le tre cose che vorresti che sapesse?”

I bambini hanno per la maggioranza risposto che il buon infermiere dovrebbe sapere se il bambino è malato o no. È importante che l’infermiere sappia conoscere i bambini e specialmente che sappia giocare con loro.

Secondo i bambini intervistati è importante che l’infermiere sia in grado di dare sollievo dal dolore e sia in grado di utilizzare le medicine in generale. Alcuni bambini hanno sottolineato che il buon infermiere è in grado di dare sollievo al dolore velocemente.

“Pensi che ci sia qualche sistema che possa aiutare un infermiere a diventare più bravo a curare i bambini?”

Secondo i bambini il modo migliore sarebbe vedere i pazienti tutti i giorni.

Hanno inoltre fornito utili suggerimenti su come poter migliorare la formazione per creare professionisti migliori. Alcuni di loro hanno detto che gli infermieri hanno bisogno di un buon modello. Un bambino ha suggerito che cambiare reparto e sperimentare nuovi modelli di cura potrebbe rendere gli infermieri migliori. Un bambino intervistato ha suggerito di sottoporre gli infermiere a giochi di ruolo, in cui sia dato spazio al giudizio del bambino circa l’attività dell’infermiere.

Solitamente ai bambini non è chiesto di esprimersi su come dovrebbe essere un “buon infermiere”, attribuendo alla mancanza di tempo l’impossibilità di un loro maggior coinvolgimento nella definizione di criteri per l’erogazione delle cure.

Un semplice e rapido colloquio sostenuto con ogni bambino ha messo in evidenza come anche i pazienti in tenera età siano in grado di esprimere giudizi sull’assistenza che ricevono. Tali pareri sono preziosi e andrebbero valorizzati in modo da poter indirizzare il percorso formativo verso una maggiore attenzione delle reali necessità dei pazienti che ogni infermiere assiste.

Simone Gussoni

Fonti: Randall D, Brook G, Stammers P, “How to make good children’s nurses: children’s view” Paediatric Nursing 2008; 20(5): 22-25

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