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Indennità pagate agli autisti soccorritori e non agli infermieri: Nursing Up Romagna smaschera l’accordo dell’Ausl con gli altri sindacati

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La situazione paradossale è emersa durante l’ultimo incontro sul nuovo regolamento aziendale per il riconoscimento delle indennità. L’accordo precedente è illegittimo e potrebbe essere impugnato davanti alla Corte dei Conti

Autisti soccorritori ai quali viene riconosciuta l’indennità giornaliera alla pari di chi presta il servizio presso le terapie intensive e sub intensive, malgrado ciò sia espressamente vietato dal contratto.

Accade anche questo in uno dei territorio della Ausl Area Vasta Romagna e non da pochi giorni: l’anomalia va avanti da cinque anni ed è stata tenuta sapientemente nascosta dalla Direzione della Ausl.

Il colpo da teatro è avvenuto in occasione della riunione tra le organizzazioni sindacali del comparto e la Direzione dell’Azienda per discutere del riconoscimento delle indennità per particolari condizioni di lavoro del personale del comparto Ausl Romagna.

A quel tavolo di confronto c’era anche il sindacato Nursing Up che nulla sapeva dell’accordo che riconosce l’indennità giornaliera agli autisti soccorritori.

“E’ come aver tirato fuori uno scheletro dall’armadio accuratamente nascosto dalle confederazioni sindacali e l’Azienda” , denuncia Nursing Up.

Perché quell’accordo il sindacato degli infermieri non lo avrebbe mai sottoscritto, anzi ne era all’oscuro.

L’indennità agli autisti soccorritori è vitata dal contratto, anzi c’è un comma specifico che ne prevede l’erogazione solo per il personale infermieristico” denuncia Nursing Up.

A rendere ancor più paradossale la vicenda ci sarebbe l’ammissione, da parte del direttore amministrativo della Ausl, a giudizio del quale quell’accordo sia illegittimo e impugnabile davanti alla Corte dei Conti.

In prospettiva, sostiene Nursing Up, al danno si aggiungerebbe la beffa: perché la magistratura contabile potrebbe rivalersi sugli operatori che hanno sino ad oggi usufruito di quell’indennità con il rischio che gli stessi debbano restituire le somme degli ultimi cinque anni.

Così gli autisti soccorritori da beneficiari di quello che il sindacato degli infermieri definisce “inciucio funambolico”, rischiano di diventare vittime. Così come vittime lo sono gli infermieri, a giudizio di Nurising Up, “che malgrado l’evoluzione della medicina e dell’approccio alla patologia, non rientrerebbero nei canoni di erogabilità dell’indennità sub intensiva come la gestione della Sla in ventilazione assistita o alcune chirurgie che hanno pazienti connessi a monitor multi funzione, rimaste fuori dalla tabella delle indennità”.

E anche la toppa, proposta durante la riunione, per sanare la questione degli autisti soccorritori, sarebbe peggio del buco a giudizio di Nursing Up: “Ci hanno proposto di sottoscrivere un accordo ad hoc, inficiando quello illegittimo, per trasformare quella indebita indennità sub intensiva in valorizzazione della figura di autista”.

In pratica verrebbero pagati 500 euro annui sotto forma di quota di produttività.

Proposta che Nursing Up ha rigettato rilanciando, al contrario, le richieste che attendono ancora una risposta da parte dell’Azienda: tutelare la programmazione privata del personale infermieristico elaborando una matrice del turno almeno quadrimestrale; erogare la “indennità di disagio” a scopo conciliativo in caso di chiamata in servizio entro le 24 ore; riconoscere la “indennità aggiuntiva di pronta disponibilità” nel caso si effettuino più di 6 turni al mese di pronta disponibilità; pianificare, nell’arco di un anno, lo smaltimento delle ore in esubero e le ferie in eccesso.

Sono tematiche alle quali non ci è stato ancora risposta e le aspettiamo dal 2015” è l’amara conclusione del sindacato degli infermieri.

 

Salvatore Petrarolo

Foto: web

Allegato

Nota Segreteria Nursing Up Area Vasta Romagna

 

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