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Cicolini (ipasvi Chieti) “Numero di infermieri abruzzesi inadeguato a soddisfare i bisogni assistenziali dei cittadini”

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Cicolini (Fnopi): "Infermieri come punto di contatto essenziale tra cittadini e Ssn"
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E’ di recente attuazione l’uscita dal commissariamento della Regione Abruzzo per quanto riguarda la Sanità

Commissariamento che ha dato luogo ad una riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale.

Si evince, senza troppi sforzi, come vi siano stati tagli a livello di spesa e di mancato investimento nel settore; le cui spese sono state a carico, in primis, dei cittadini e dei professionisti della salute.

Gli Infermieri, costretti a tirare le fila in maniera del tutto inadeguata per poter garantire i livelli minimi di assistenza.

Decisa la posizione del Dr. Giancarlo Cicolini, Presidente IPASVI Chieti e Direttore Didattico del CdLM in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche.

“Il numero degli Infermieri abruzzesi, risulta assolutamente inadeguato a soddisfare i bisogni assistenziali dei cittadini. La riorganizzazione attuata dalla Giunta regionale era necessaria per uscire dal commissariamento. Ora, però, è necessario investire in maniera decisa sul personale”.  

L’analisi della situazione del Presidente prosegue osservando una positiva attenzione al ruolo degli Infermieri con la previsione del Dipartimento Regionale delle Professioni Sanitarie ed, in ciascuna Asl, di Unità Operative Complesse a direzione infermieristica. La criticità più profonda, tuttavia, risiede nell’osservazione degli attuali organici.

La Asl di Teramo è stata pioniera nell’assunzione, tramite concorso, di un numero ingente di operatori socio-sanitari; con l’approssimarsi del maxi concorso per Infermieri, il cui bando è scaduto nei primi giorni di Luglio.

Auspicabile è l’assunzione di Professionisti in pianta stabile al fine di rimpinguare l’organico con assunzioni a tempo indeterminato; in modo da poter fornire risposte concrete, affidabili e credibili ai bisogni assistenziali dei cittadini. Non è con le assunzioni tramite agenzie interinali, a cui è affidata attualmente la copertura dei posti vacanti, che si possono costruire progetti di natura assistenziale da affidare agli Infermieri.

Bisogno urgente, inoltre, risulta essere l’assunzione di operatori socio-sanitari, personale di supporto, che permetteranno agli Infermieri di prendersi carico in maniera ottimale, dei cittadini che si rivolgono al sistema sanitario regionale.

Nel rideterminare le piante organiche, conclude Cicolini, devono essere chiare le competenze e la valutazione dei carichi di lavoro. Potrebbe essere un’ottima occasione per rivedere le linee di indirizzo regionale in materia di determinazione delle dotazioni organiche delle Asl (DCA 49/2012); al fine di garantire un sistema sanitario attento ai bisogni del cittadino.

La presa di posizione decisa e chiara del Presidente Cicolini fa ben sperare in un futuro prossimo con il ruolo dell’Infermiere sempre più definito e valorizzato.

Un ruolo da protagonisti che aspettiamo da anni, ma che il più delle volte è offuscato da problematiche di carenza organica o di utilizzo improprio dei Professionisti.

Assistiamo tristemente, dalla nostra posizione di osservatori della realtà infermieristica italiana, ad uno svilimento continuo della professionalità dell’Infermiere, a cui troppo spesso viene richiesto di colmare carenze di cui non è egli responsabile. Inoltre la supervisione dell’ente ordinistico IPASVI risulta necessario nonché dovuto come garanzia nei confronti degli utenti e dei professionisti.

Appoggiamo e sosteniamo la posizione del Dr. Cicolini apprezzando l’intervento sulla questione della carenza di organico (nella provincia di Chieti ma che può essere esteso a livello nazionale); ed auspichiamo che l’Infermiere possa finalmente vedere il proprio ruolo riconosciuto, come si confà ad una categoria di Professionisti seri.

Siamo certi che le problematiche degli Infermieri siano molteplici e complesse; ma siamo altrettanto sicuri di come sia necessario appropriarsi del governo della professione stessa e di vedere restaurati sia i percorsi di studio che i programmi formativi.

Cosa che, con la collaborazione e la sensibilizzazione dei vari attori istituzionali, può divenire attuabile.

 

Anna Di Martino

 

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