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La Maricchio bocciata a Ferrara. E se fosse un messaggio da far arrivare a Roma?

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La Maricchio bocciata a Ferrara. E se fosse un messaggio da far arrivare a Roma?
Rita Maricchio, la prima a sinistra, è presidente della Commissione del Concorso Infermieri di Ferrara
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Una delle esponenti di rilievo del movimento #noisiamopronti  non è stata eletta in occasione del rinnovo del consiglio direttivo dell’Ipasvi di quella provincia. Confermato il presidente Sandro Arnofi, suffragato da 407 preferenze

Esperienza e innovazione: fa sintetizzata con questi due aggettivi la composizione del nuovo consiglio direttivo dell’Ipasvi di Ferrara, eletto poco più di un mese fa (il voto si è tenuto nei giorni 23, 24 e 25 ottobre) ed insediatosi alla fine dello scorso mese.

A guidare per il prossimo triennio l’Ipasvi ferrarese è stato confermato Sandro Arnofi, suffragato da 407 voti in occasione della tornata elettorale, in un Collegio che conta poco più di tremila iscritti.

L’elezione di Ferrara, però, per si è portata dietro un risultato a suo modo eclatante (ma in senso negativo), passato sotto silenzio ma non per questo meno rumoroso nella comunità infermieristica nazionale.

Perché a quelle elezioni hanno concorso due liste e se quella guidata dal presidente uscente Arnofi è stata premiata con la riconferma, la bocciatura è stata tutta per l’aggregazione nella quale c’era anche Rita Maricchio.

Non un nome qualsiasi ma uno degli esponenti di punta del movimento #noisiamopronti che fa riferimento alla senatrice Annalisa Silvestro, competitor annunciato della presidente uscente Barbara Mangiacavalli nel prossimo appuntamento elettorale nazionale (ad inizio marzo, dopo il congresso Nazionale della Federazione Ipasvi, si sceglieranno i rappresentanti del Comitato centrale per il triennio 2018 – 2020).

La sconfitta della lista nella quale era presente la Maricchio può essere contemplata come la bocciatura della comunità infermieristica nei confronti della Maricchio stessa.

E, a volerlo leggere in controluce, quel voto porta con sé anche un messaggio di più ampio respiro: come se Ferrara fosse una sorta di Iowa delle elezioni americane. Il risultato di quel piccolo stato al confine con il Canada spesso anticipa l’esito delle elezioni presidenziali a stelle e strisce.

E se il voto della piccola Ferrara avesse lo stesso significato a centinaia di chilometri di distanza?

 

Salvatore Petrarolo

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