Emma Wren Gibson, figlia di Tina e Benjamin, è nata con la tecnica dei cosiddetti “snow babies”.
Tina Gibson, giovane donna del Tennessee, ha dato alla luce Emma Wren, una bambina concepita con un embrione “adottato”. La particolarità che rende il caso da Guinness sarebbe dato dal fatto che l’embrione appartiene alla madre della ragazza, che aveva deciso di congelarlo nel 1992, quando Tina aveva appena compiuto 18 mesi di vita.
Rimosso dal freezer, l’embrione è stato impiantato nello scorso mese di marzo, permettendo alla ricevente di partorire una bambina che, in un certo senso, sarebbe quasi coetanea della madre. La letteratura medica riporta pochi casi relativi a quelli che sono chiamati “snow babies”, embrioni congelati che restano in sospeso per anni o per decenni. Il caso precedente riguardava un neonato venuto alla luce a New York, nel 2011, grazie a un embrione congelato vent’anni prima.
Quando i Gibson si sposarono, sette anni fa, erano già consapevoli che non avrebbero potuto avere figli per via naturale. Benjamin, il marito di Tina, è affetto da fibrosi cistica: tale malattia lo ha di fatto reso sterile. I coniugi si sono pertanto rivolti al laboratorio di Knoxville, nel cuore della Bible Belt. “La nostra ragione di essere è a protezione della santità e della dignità dell’embrione“, ha detto il direttore Mark Mellinger.
Simone Gussoni
Fonte: Ansa
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