La rivoluzionaria ricerca potrebbe offrire benefici alle pazienti affette da patologie congenite dell’organo.
Lo University College London ha portato a termine un progetto innovativo al termine del quale è stata riprodotta sinteticamente una vagina artificiale. Il materiale sintetico utilizzato è quello dell’intestino di maiale, associato sia a cellule epiteliali e muscolari autologhe che a fattori di crescita che garantiscano lo sviluppo e il nutrimento del tessuto neoformato.
L’aspetto rivoluzionario della ricerca potrebbe dare benefici a pazienti affette da patologie congenite dell’organo, come la mancata formazione (totale o parziale) della vagina (Sindrome di Mayer-Rokitansky-Kuster-Hauser) o l’occlusione congenita dell’orifizio vaginale (atresia vaginale). Per ciò che attiene all’aspetto neuro-vascolare la quantità e la presenza di cellule staminali garantirebbe la crescita dell’impalcatura suddetta.
La metodica potrebbe essere l’inizio di nuove strategie di generazione di organi da utilizzare nel delicato settore dei trapianti d’organo. Giorni fa un articolo comparso su Cell e intitolato Interspecies Chimerism with Mammalian Pluripotent Stem Cells, descriveva l’impianto di cellule umane in utero di scrofa, con la risultate di abbozzo di caratteri riconducibili all’essere umano.
Michele Calabrese
Fonte:
https://lamedicinainunoscatto.it/2018/02/vagina-artificiale-da-tessuto-suino-nuove-sperimentazioni/
https://www.cell.com/action/showImagesData?pii=S0092-8674%2816%2931752-4
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