«Focalizzare meglio l’impegno di ogni donna nel farsi carico degli altri».
Una mimosa non basta, alle donne serve sostegno. In occasione della giornata della Festa della Donna, l’intento dell’Opi (Ordine professioni infermieristiche) di Firenze-Pistoia è rendere omaggio a ogni donna, madre, lavoratrice, caregiver, infermiera. L’8 marzo offre l’occasione per focalizzare meglio l’impegno quotidiano di ogni donna nel farsi carico degli altri, un impegno che esiste spesso su più fronti e che, ancor più frequentemente, non è riconosciuto a dovere.
Per questo l’Opi di Firenze-Pistoia desidera celebrare ogni donna che quotidianamente si fa in quattro per armonizzare la propria vita, incrociando il lavoro con la famiglia e cura dei figli, ancora oggi affidata in maniera preponderante alle madri. Uno sforzo grande, a maggior ragione, quando la donna è infermiera, con la vita organizzata su turni, con anima e corpo dediti all’assistenza ai malati negli ambienti di cura e assistenza e, spesso, anche in famiglia, perché questa è una prerogativa femminile ancora fortemente radicata nel modello di famiglia italiana.
«In una categoria composta, dati nazionali, da 342.104 donne e 103.000 uomini e, localmente per gli iscritti a Opi Firenze-Pistoia, da 7.167 donne e 1.777 uomini – spiegano dall’Ente ordinistico interprovinciale – tutto ciò è ancora più evidente e inquietante, se rapportato alle fasce di età sovrapponibili nel rapporto donne/uomini (vedi grafico). Per questo il nostro pensiero va a ogni infermiera e a ogni donna quotidianamente impegnata nel sistema salute, che rischia, ricordando le parole pronunciate dal Papa nel recente incontro con gli infermieri, di “esaurirsi” in un logorio che spesso la penalizza, anche nella carriera, non potendo dedicarsi allo studio con la dovuta costanza, senza dover penalizzare la vita familiare. Con l’auspicio che l’8 marzo possa servire a ricordare ogni giorno quanto dobbiamo alle donne».
Opi Firenze-Pistoia
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