Nicola Brescia, segretario generale del sindacato: “In Urologia oltre 70 pazienti, malati gravi di tumore, sono in attesa di essere operati, forse a settembre. È una vergogna”.
Circa 300 operatori medici e infermieri del “Di Venere” di Bari, aderenti al sindacato Usppi, si sono incatenati davanti all’ospedale e, muniti di fischietti, tamburi, sirene, bandiere, hanno protestato con durezza e fermezza per sensibilizzare l’opinione pubblica su alcune irregolarità nelle sale operatorie.
“Hanno ridotto le sedute di sala operatoria per mancanza di anestesisti e infermieri, con serie ripercussioni sull’utenza. In Urologia oltre 70 pazienti, malati gravi di tumore, sono in attesa di essere operati, forse a settembre. È vergognoso che i malati di tumore debbano attendere così tanto tempo, e così dicasi per altre unita operative, che hanno sospeso gli interventi”. Questa la denuncia Nicola Brescia, segretario generale del sindacato.
L’Usppi, con oltre mille iscritti nella Asl Bari, chiede l’intervento della magistratura, del sindaco Antonio Decaro e del presidente della Regione, Michele Emiliano, in ordine alle “gravi irregolarità” che affliggono l’ospedale Di Venere, in relazione ai quali il sindacato evidenzia “rischi sanitari cui sono esposti sia il personale sia, soprattutto, i pazienti/utenti”.
“Mancano protocolli per la sanificazione degli ambienti – aggiunge Brescia –. Le macchine lava-strumenti sono fuori uso perché in parte guaste, con la conseguenza che i ferri chirurgici non vengono sterilizzati correttamente. Nelle sale operatorie del Blocco Operatorio non sono previste le temperatura e umidità controllate necessarie per il controllo dei parametri vitali del paziente in corso di operazione”.
Le argomentazioni sono state rese note al direttore medico del Di Venere, Luigi Lestingi, che ha incontrato una delegazione di professionisti in protesta. Lestingi si è impegnato a illustrare la situazione al direttore generale della Asl di Bari, Vito Montanaro, al quale l’Usppi ha chiesto “un incontro urgente per cercare soluzioni per la sicurezza a tutela de pazienti e dipendenti”. Per Brescia “la sconcertante situazione dell‘ospedale Di Venere deve essere risolta entro breve termine, chiedendo finanche l’interessamento del prefetto di Bari”.
Fonte: www.quotidianosanita.it
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