Un drammatico episodio accaduto domenica sera presso l’acquapark Scivosplash di Latina avrebbe potuto concludersi in tragedia per una bimba se non fosse prontamente intervenuto un infermiere.
Il dott. Antonio Melfi, infermiere presso il 118 di Latina che ha per primo soccorso la piccola salvandole la vita, ci racconta quanto accaduto in un’intervista esclusiva.
Chi è Antonio Melfi e quale è stato il suo percorso formativo?
Sono un infermiere di 30 anni, a 22 anni ho conseguito la laurea triennale con 110 e lode, ho proseguito gli studi facendo successivamente + 2 anni di specializzazione. Successivamente:
- master in coordinamento
- master in emergenza extraospedaliera
- scuola di alta formazione in elisoccorso hems.
- arruolato come infermiere volontario nel corpo militare croce rossa CRI di Roma (specializzato in interventi tattici in teatri di guerra)
- corso da istruttore SIS 118
Da quanto tempo lavori presso l’acquapark?
Dal 2012 sono infermiere presso il 118 di Latina; all’acquapark effettuo delle collaborazioni saltuarie….mi occupo soprattutto della formazione blsd insieme ad un altro collega.
Quali sono le attività che più frequentemente svolgi durante un turno lavorativo?
Il 118, essendo un branca della sanità totalmente dinamica, mi porta a svolgere le attività di soccorso più svariate.
All’acquapark la musica cambia…. poiché ci si occupa prevalentemente di medicazioni e prestazioni basilari.
Puoi raccontare cosa sia accaduto nella serata di domenica e come tu abbia reagito?
Domenica 08/07/18 mi trovavo presso l’acquapark quando sono stato allertato da un bagnino della struttura per una bambina incosciente.
Ero già a bordo vasca quando intorno alle 18:00, prima dell’allarme del bagnino, ho notato una calca di persone intorno alla piscina dei “grandi”.
Mi sono precipitato subito li e ho trovato il corpicino della piccola esanime già fuori dall’acqua.
Nella bimba c’era assenza di parametri vitali, aveva la cute pallida e le labbra viola. Ho così posizionato la stessa supina a terra ed ho iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare.
Nel mentre ho fatto attivare immediatamente la rete di soccorso 118 e continuato la rianimazione cardiopolmonare.
A fine secondo ciclo la bambina ha mosso un braccio…. ho così rivalutato i parametri. Il battito c’era ma il respiro ancora no!
Ho continuato solo la ventilazione e dopo un po’ ha iniziato a piangere e vomitare.
L’ho quindi messa in posizione laterale di sicurezza con O2 terapia…(aveva i polmoni pieni d’acqua….).
Da lì gli applausi degli astanti… intanto dopo soli 4 minuti dalla chiamata, il 118 è arrivato sul posto e poco dopo è atterrata anche l’eliambulanza che ha stabilizzato la piccola trasportandola presso il DEA di riferimento.
La redazione di Nurse Times si congratula con il collega per la competenza dimostrata in questa situazione, augurando alla bimba un pronto recupero.
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