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Puglia, scatta l’allarme alga tossica

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Puglia, scatta l’allarme alga tossica
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I rilievi dell’Arpa, uniti ai malori accusati dai bagnanti, hanno portato al divieto di balneazione lungo alcuni tratti di costa.

Torna l’alga tossica in Puglia. Una notevole quantità di Ostreopsis Ovata è stata infatti segnalata nelle acque di Torre Canne e nella zona di Forcatella, ma anche sulla costa a sud di Bari, tra Japigia e San Giorgio, per la precisione. A certificarne la presenza è l’ultimo rapporto dell’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente (Arpa), dossier che, da giugno a settembre, viene aggiornato ogni due settimane.

Dopo una serie di malori accusati dai bagnanti, il sindaco di Fasano ha deciso di emettere un divieto di balneazione e prelievo di acqua marina per qualsiasi uso lungo tutto il litorale che va da Forcatella alla zona sud di Torre Canne. Altre aree dove è stata segnalata la presenza dell’alga tossica includono Otranto (Porto Badisco – Scalo di Enea) e Manduria, in provincia di Taranto. In quest’ultima zona, e in particolare sulla spiaggia libera di Torre Columena, le analisi dell’Arpa hanno contato oltre 3 milioni di cellule potenzialmente tossiche sul fondale. È il dato più elevato registrato negli ultimi 15 giorni in tutta la regione. Modesta, invece, la presenza in acqua.

Sono i dati rilevati dal 1° al 15 luglio, ultimo rapporto disponibile, a far piazzare poi una bandiera rossa sul litorale barese, in località Lido Trullo. Le analisi hanno portato a quasi 400mila cellule per litro la conta dell’Ostreopsis Ovata presente sul fondale: molto abbondante per l’Arpa. Perché il livello di guardia, oltre il quale scatta la bandiera rossa, è fissato a 300mila cellule per litro. Va meglio sul fronte della presenza dell’alga in superficie. È modesta, al di sotto delle 5mila cellule: codice verde, dunque.

“Si tratta di microrganismi potenzialmente tossici – spiegano dall’Agenzia – che non superano i 60 millesimi di millimetro. Prediligono acque calme, calde, ben illuminate e, pur essendo tipici dei mari tropicali, sono stati segnalati sulle coste pugliesi a partire di primi anni Duemila”.

Dopo le mareggiate e il vento di maestrale degli ultimi giorni, ad aver favorito la proliferazione dell’alga sarebbero state proprio le condizioni di mare calmo dell’ultima settimana. Gli effetti più comuni sulla salute dell’uomo, generalmente transitori, sono riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti e congiuntiviti. In ogni caso, le raccomandazioni dell’Arpa sono due: “Limitare il consumo di ricci di mare, che brucando sulle alghe potrebbero potenzialmente accumulare la tossina ed evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate” (il cosiddetto effetto aerosol).

Fonti: Repubblica.it

 

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