Pochi giorni dopo la terribile esplosione che in prossimità di Bologna ha causato un morto e centinaia di feriti, riportiamo la testimonianza di Maria Grossi, infermiera 43enne del 118 bolognese.
“Ero smontata alle 7 dal turno di notte sull’automedica Bologna 101 e a quell’ora stavo dormendo. Il “busso” mi ha svegliato e subito dopo l’onda d’urto ha fatto oscillare la casa. Abito accanto al ponte crollato e così mi sono affacciata al balcone, ho visto una fiammata altissima e immediatamente mi sono vestita e poi sono scesa in strada, pensando a una bomba».
Il riposo dell’infermiera sarebbe iniziato in questo modo; nonostante la notte trascorsa a soccorrere feriti, la professionista ha subito pensato ad aiutare il prossimo.
«Sotto ho trovato il delirio totale e io restavo lì, sconvolta dalla paura. Ma dopo qualche minuto sono arrivate le ambulanze e una collega mi ha visto e mi ha detto “vieni, lavora con noi!”. In quel momento è come se avessi resettato tutto e ho iniziato a soccorrere i feriti.», racconta la Grossi.
“Erano tutti pazienti ustionati, li abbiamo trattati uno dietro l’altro. Non so quanti, ma non ci siamo più fermati fino alle 18.30, seguendo le indicazioni della centrale operativa. Nel frattempo, e per me è stata una cosa molto bella, ho visto arrivare anche Antonella Nomi, una mia collega che abita nelle vicinanze d che aveva lavorato di notte sull’automedica Bologna 1».
Simone Gussoni
Fonte: Il Resto del Carlino
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