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Infermieri impiegati in attività di TLSB alla casa di cura San Camillo: Fials Milano chiede incontro urgente

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Il nuovo contratto collettivo pubblico degli infermieri inglesi: storia di un fallimento sindacale
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Il personale in questione svolgerebbe mansioni riconducibili alla professione di tecnico sanitario di laboratorio biomedico, per le quali non risulta abilitato.

La segreteria territoriale Fials di Milano ha sottoposto all’attenzione di uno studio legale barese “l’utilizzo sistematico e abnorme, da parte della casa di cura San Camillo, di personale infermieristico in attività riconducibili alla professione di tecnico sanitario di laboratorio biomedico, con gestione diretta di procedure analitiche e di apparecchiature di laboratorio che esulano dalle competenze, dalla formazione, dalle responsabilità tipiche dell’infermiere, sprovvisto del necessario titolo abilitante di TSLB”.

“Tale utilizzo – si legge nella lettera indirizzata dallo stesso studio legale ai dirigenti della struttura, alla Regione Lombardia e all’Opi Milano – prosegue nonostante le diffide già formulate dall’organizzazione sindacale alla parte datoriale in nome e per conto del personale iscritto, dopo aver consultato in merito i relativi Ordini professionali interessati”.

Da qui la richiesta, rivolta alla direzione aziendale di “un incontro urgente sulla questione specifica, di primario impatto sul triplice piano della corretta gestione del contratto di lavoro, della salvaguardia della salute e sicurezza del personale coinvolto, delle possibili implicazioni di carattere penale connesse all’anomalo esercizio di una professione sine titulo, specie nei riguardi di soggetti terzi”.

In mancanza di tempestivo riscontro, “si preannunzia il ricorso ai rimedi specifici di autotutela e di tutela tipica apprestati dall’ordinamento in situazioni di abnorme utilizzo dei lavoratori in attività e mansioni estranee al profilo professionale di appartenenza, peraltro, nello specifico, senza la necessaria formazione e abilitazione professionale legalmente imposta”.

La lettera, firmata dal segretario territoriale Fials, Vincenzo De Martino, nonché dagli avvocati Nicola Roberto Toscano e Gaetano Giampalmo,  ha “valore di formale diffida e costituzione in mora della parte datoriale”.

Redazione Nurse Times

 

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