Si erano rivolti ad un importante sindacato per chiedere un’assistenza finalizzata alla loro stabilizzazione nelle piante organiche dell’Asl di Latina e di altre aziende laziali, al riconoscimento di precise indennità di rischio o anche solo per ottenere buoni pasto.
Ed è così che diversi infermieri hanno rimediato una bella truffa. Almeno così sembra. Il sindacato, infatti, ha invitato i suoi associati a rivolgersi a un legale convenzionato del capoluogo e… Lì sono nati i problemi.
Perché il professionista, come avrebbero accertato e indagini svolte dal gruppo di Formia della Guardia di Finanza, avrebbe preteso continui pagamenti in nero senza mai attivarsi per la causa. Anzi, nonostante gli assistiti avessero firmato un solo mandato, le cause per cui l’avvocato batteva cassa erano diverse.
È stato solo grazie al marito finanziere di un’infermiera precaria, che aveva chiesto via email al ‘legale’ copia della fattura a fronte di un bonifico effettuato, che l’attività truffaldina è stata smascherata e fermata.
Dopo mesi di accertamenti investigativi, il sostituto Procuratore della Repubblica di Latina, De Luca, ha chiuso le indagini preliminari a carico del legale 54enne.
L’ipotesi di reato è truffa aggravata ai danni di diversi professionisti precari in servizio inizialmente presso l’ospedale “Dono Svizzero” di Formia e, successivamente, presso altri nosocomi della provincia pontina, tra cui il “Santa Maria Goretti” di Latina.
Come riportato da temporeale.info, alcune delle vittime hanno preannunciato che si costituiranno parte civile nel probabile processo penale che si celebrerà presso il Tribunale di Latina. Una scelta obbligata , a loro dire, visto che hanno subito ingenti danni economici (ma anche salariali e di inquadramento contrattuale) per un importo di almeno 30.000 euro.
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