L’Autorità nazionale anticorruzione sostiene che oltre il 15% della spesa è rappresentato da sprechi evitabili.
Dall’ovatta ai pasti, dal lavaggio della biancheria ai dispositivi per il diabete. Le Regioni spendono ogni anno 6 miliardi di euro, ma oltre il 15% (quasi un miliardo) si potrebbe risparmiare senza intaccare la qualità delle cure. Basterebbe si uniformare i prezzi delle forniture a quelli pagati dalle Regioni “virtuose”, oppure allinearli ai cosiddetti prezzi standard.
Questo, secondo una stima dell’Anac, è l’impatto degli sprechi in sanità e dei relativi risparmi, conseguibili applicando i vari prezzi di riferimento elaborati nel corso degli anni dall’Authority presieduta da Raffaele Cantone. Nello specifico, secondo una tabella di sintesi appena elaborata dall’Autorità nazionale anticorruzione e resa nota dall’Ansa, per presidi e dispositivi medici come siringhe, ovatta e cerotti, che costano complessivamente alle Regioni qualcosa come 75 milioni di euro, si potrebbero risparmiare 15 milioni, ovvero il 20%.
Redazione Nurse Times
Fonte: Ansa
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