In occasione della Settimana di sensibilizzazione sul tema.
L’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), in occasione della Settimana di sensibilizzazione sugli antibiotici (12-18 novembre), ha predisposto una lettera da inviare agli infermieri (vedi allegato) in cui sottolinea che, nel quadro dell’ampio sforzo messo in campo a livello europeo per mantenere l’efficacia degli antibiotici, “ti stiamo contattando per sollecitare il tuo sostegno nella lotta all’allarmante crescita della resistenza agli antibiotici”.
La lettera, tradotta per gli infermieri italiani da Anipio (Società scientifica nazionale infermieri specialisti nel rischio infettivo) ricorda che “Tale resistenza rappresenta una minaccia alla salute e alla sicurezza dei pazienti in tutti i contesti sanitari in Europa”.
Nella lettera si legge inoltre: “La comparsa di batteri resistenti a più antibiotici (batteri multiresistenti) appare particolarmente preoccupante. Le infezioni da batteri multiresistenti possono rivelarsi gravi, fatali e costose, possono ritardare l’accesso a una terapia antibiotica efficace, determinando il fallimento del trattamento, un prolungamento dello stato di malattia e del soggiorno in ospedale, l’aumento della morbilità e della mortalità, nonché un incremento dei costi ospedalieri, sia diretti sia indiretti”.
Sapevi che circa la metà degli antibiotici usati negli ospedali è inutile o inappropriata?
In quanto infermiera/e, hai la responsabilità di sostenere l’uso prudente degli antibiotici nel tuo ospedale e di garantire che questi farmaci si mantengano efficaci. Esistono azioni concrete che puoi intraprendere per contrastare la resistenza agli antibiotici:
- migliorare le procedure di somministrazione di antibiotici in collaborazione con medici e farmacisti;
- osservare le misure di prevenzione e controllo delle infezioni stabilite nella tua struttura;
- assicurarti che ipazienti (e le loro famiglie) comprendano le motivazioni della terapia antibiotica e le azioni chiave relative all’uso degli antibiotici; tra queste:
- assumere gli antibiotici esattamente come prescritto;
- non conservare mai gli antibiotici per un uso successivo;
- non utilizzare mai gli antibiotici rimasti da trattamenti precedenti; e
- non condividere mai gli antibiotici rimasti con altre persone.
- eseguire il prelievo per i campioni degli esami colturali in modo adeguato e inviarli al laboratorio;
di microbiologia, prima di iniziare la terapia antibiotica; - accertarti che i risultati di laboratorio siano tempestivamente comunicati al medico curante;
- suggerire ai medici prescrittori di documentare la loro rivalutazione della terapia per tutti i pazienti sotto antibiotici dopo 48-72 ore;
- informare il medico prescrittore o il farmacista se ti accorgi che un paziente ha una prescrizione antibiotica
superiore a sette giorni senza una durata specifica; - se noti membri del personale dell’ospedale o della struttura sanitaria che violano le linee guida
o i protocolli, chiedi spiegazioni e fornisci loro strumenti affinché comprendano dove stanno sbagliando; - partecipare regolarmente a corsi di formazione e riunioni in merito all’uso prudente degli antibiotici,
alla raccolta di campioni, alla prevenzione e al controllo delle infezioni”.
Per sostenerti nello sforzo di promuovere l’uso prudente di antibiotici nella tua struttura ospedaliera, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha predisposto svariati materiali didattici e informativi: schede informative, una presentazione PowerPoint, poster, checklist e opuscoli. Puoi utilizzarli per informarti, ma anche per informare colleghi e pazienti. Puoi inoltre usarli gratuitamente e adattarli ai tuoi scopi scaricando la documentazione in inglese direttamente dal sito Ecdc (https://antibiotic.ecdc.europa.eu).
Anipio, come ricorda la presidente Maria Mongardi, ha tradotto in italiano alcuni materiali dedicati alle infermiere e agli infermieri. Per visionare e scaricare la versione in italiano di questa lettera, dell’opuscolo e della checklist visita il sito Anipio (www.rischioinfettivo.it/home).
Giuseppe Papagni
ALLEGATO: Lettera Ecdc-Anipio
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