Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa firmato da Laura Rita Santoro, responsabile regionale del sindacato.
Da almeno due mesi il personale esternalizzato degli ospedale IFO e Sant’Andrea di Roma non percepisce lo stipendio e non ha ricevuto nemmeno la tredicesima.
Come Nursing Up Lazio, abbiamo chiamato in causa le aziende ospedaliere che hanno esternalizzato l’acquisizione di personale, come quello infermieristico. Le aziende pubbliche sono responsabili in vigilando. Loro si sarebbero stupiti della nostra missiva, dal momento che controllavano il DURC INPS e INAIL, che, se non regolare, è un deterrente per sospendere i pagamenti periodici dovuti alle ditte che appaltano l’erogazione di ore assistenza infermieristica.
Le aziende ospedaliere, prima di procedere al pagamento delle fatture, devono verificare che il DURC sia in regola. Che cos’è il DURC? Un acronimo che sta per Documento unico regolarità contributiva, ed è un attestazione erogata da INPS e INAIL. Le aziende vincolate, circa le regolarità degli adempimenti contribuitivi, devono dimostrare di essere in regola.
Il documento è un resoconto probatorio della virtuosità contributiva che ogni impresa è tenuta a rispettare. Le imprese devono essere in regola con i versamenti dovuti agli enti di previdenza, secondo il regime fiscale di appartenenza, e attestare la posizione dell’imprenditore per poter fruire di agevolazioni tributarie, partecipazione alla vita economica pubblica e privata e, in generale, evidenziare il proprio stato di equilibrio e solidità. La società Arcobaleno 2, ci dicevano non essere sempre in linea con la suddetta certificazione, ma sanava puntualmente, prima dell’erogazione economica delle fatture, da parte dei suddetti enti pubblici. Sia l’IFO che l’Ospedale Sant’Andrea si dicono ignari circa le mancate retribuzioni.
Sia l’Arcobaleno che le aziende ospedaliere non hanno mai ritenuto opportuno rispondere alle missive, inoltrate via pec dalla scrivente organizzazione sindacale, fatta eccezione per due colloqui verbali. Sono stata anche rimproverata di non vedere con favore le esternalizzazioni, e sarebbe cosa nota. Ho risposto, e con veemenza, che in assenza di altre assunzioni dirette da parte del pubblico le esternalizzazioni sarebbero apprezzabili se pagassero regolarmente e dignitosamente!
Ho anche ricordato a chiunque volesse ascoltare che la grande differenza di retribuzione riconosciuta agli infermieri esternalizzati, rispetto a quanto erogato dalla Regione Lazio, attraverso l’IFO era giustificata dal rischio imprenditoriale. Quindi, se gli IFO o il Sant’Andrea non fossero in regola con i pagamenti (ma sono in regola), le esternalizzate dovrebbero poter avere un specie di fondo accantonato. Ho colleghi infermieri, padri e madri di famiglia, anche con soli 120 euro sul conto, in assenza di prospettive di pagamento del prossimo stipendio. In alcuni casi anche coppie.
All’IFO, l’Arcobaleno 2 è presente con 80 lavoratori, come infermieri, tecnici sanitari di laboratorio biomedico, tecnici sanitari di Radiologia medica, dietisti, fisioterapisti e OSS. Al Sant’Andrea la stessa Arcobaleno2 fornirebbe personale ausiliario del quale non conosciamo il numero esatto. Le informazioni circa il Sant’Andrea ci sono pervenute dai lavoratori, dal momento che la direzione del Sant’Andrea, benché chiamata in causa da pec, non ha risposto.
Il 5 febbraio 2019 l’Arcobaleno 2 scriveva che avrebbe provveduto quanto prima ai pagamenti dovuti. Oggi i colleghi mi dicono che l’Arcobaleno 2, che dovrebbe saldare il dovuto entro il 20 febbraio, previo accordi con l’IFO, starebbe preparando una pec in cui scrive il piano di rientro per le retribuzioni mancanti. Entro il 18 febbraio dovrebbero pagare le tredicesime, ed entro fine febbraio dovrebbero pagare lo stipendio di dicembre e gennaio.
Nel frattempo, i colleghi che devono mangiare, pagare il mutuo, ecc. come si devono organizzare? Ovviamente confido nei concorsi pubblici, sempre che la Regione Lazio bandisca altri concorsi. Nella fattispecie, del concorso per infermieri del Sant’Andrea non si sa più nulla?
Redazione Nurse Times
Lascia un commento