Dall’assessorato regionale promettono di reclutare nuovo personale attraverso i concorsi.
Per l’effetto di “quota 100” (il provvedimento legislativo che consentirà il pensionamento anticipato di chi ha 62 anni e 38 di contributi), in agosto andranno via almeno 500 dipendenti nella sanità romana. In maggioranza saranno donne nel settore infermieristico. Sono i dati elaborati dall’assessorato alla Salute, che impongono un’accelerazione nelle procedure concorsuali, visto che, a causa del blocco del turnover determinato nell’ultimo decennio dal piano di rientro, le assunzioni sono state bloccate, e dunque si sono create nel tempo carenze di organico negli ospedali.
Dice l’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato: «Stiamo ampliando i numeri del concorso Sant’Andrea e da lì prenderemo almeno un migliaio di infermieri. Stiamo accelerando, abbiamo superato l’intoppo di due ricorsi al Tribunale amministrativo regionale che sono stati respinti. Dopo potremo attingere a quelle graduatorie».
Ma cosa prevede il piano sul fronte delle assunzioni? Dicono in Regione: “Dal primo gennaio, in poco più di due mesi, abbiamo avviato le procedure per reclutare 1.111 unità di personale per il Sistema sanitario regionale. Per la maggior parte (741 unità) si tratta di personale da reclutare attraverso bandi di concorso, e ulteriori 324 unità dalla mobilità nazionale. Stiamo mettendo in campo uno sforzo straordinario per garantire e implementare l’assistenza sanitaria del territorio”.
Secondo l’assessorato alla Salute, nel Lazio si sta aprendo “una stagione di concorsi pubblici e stabilizzazioni”. Va ricordato che l’età media dei dipendenti della sanità laziale è ormai molto alta, mentre nei prossimi anni a Roma, come nel resto d’Italia, si dovrà affrontare anche il problema delle carenza dei medici, compresi quelli di base: “Siamo a uno spartiacque tra il blocco del turnover, che ha caratterizzato l’ultimo decennio a causa del default finanziario, e la nuova fase che stiamo aprendo, che sarà caratterizzata da concorsi, stabilizzazioni e grandi investimenti infrastrutturali”.
Redazione Nurse Times
Fonte: Il Messaggero
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