Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato, contenente le dichiarazioni del segretario Claudio Delli Carri.
Le stime della Fnopi sui possibili pensionamenti che si realizzeranno, sommando coloro che hanno raggiunto i requisiti con la Legge Fornero a quelli che potranno farlo con la famosa “quota 100” dell’attuale Governo, sono più che corrette. Saranno quasi 1.260 gli infermieri al passo d’addio in Piemonte, il che impone alla Regione un’azione immediata per pianificare le assunzioni, prima che l’emergenza si trasformi in una vera catastrofe.
Lo sottolinea Nursing Up, prendendo atto della possibilità che oltre 700 infermieri piemontesi colgano l’opportunità offerta dalla stessa “quota 100”. Spiega Claudio Delli Carri, segretario regionale del sindacato: “Nel nostro territorio l’emergenza relativa alla carenza di personale è all’ordine del giorno. Solo grazie all’abnegazione e al sacrificio di tanti professionisti che antepongono il lavoro, i pazienti e il servizio per gli utenti anche alla loro stessa salute, i reparti riescono ad andare avanti, e la sanità piemontese rimane un’eccellenza. In nessuno degli ospedali del Piemonte è rispettato il corretto rapporto tra numero di infermieri e numero di pazienti. Il risultato è che questi colleghi, distrutti da anni di sacrifici, giustamente eserciteranno il diritto di andare in pensione. Quindi, per prevenire un disastro, ossia il reale rischio di blocco delle attività negli ospedali, la Regione deve imperativamente mettere in atto un piano straordinario di assunzioni. Lo deve fare ora. Il problema non va rimandato, anche se l’attuale assessore alla Sanità è in scadenza di mandato”.
Prosegue Delli Carri: “Ci rendiamo conto di cosa potrebbe significare per la sanità piemontese, già pesantemente sotto organico, dover rinunciare in un anno a 1.260 infermieri, senza la certezza che vengano tutti sostituiti? Mi permetto di dare un caloroso consiglio ai nostri governanti regionali, che sono già da settimane in campagna elettorale: un taglio di nastro in meno, un’inaugurazione in meno, un brindisi in meno, per destinare i relativi fondi ad assumere un infermiere in più. Sarebbero il più bel gesto di responsabilità verso i piemontesi. Perché con questa prospettiva è davvero a rischio la soglia minima di personale per la certezza delle cura alle persone”.
Redazione Nurse Times
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