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Parla l’infermiera bruciata viva dall’ex marito:”Sentivo il calore delle fiamme, ma ho pensato che non sarei morta così”

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Parla l’infermiera bruciata viva dall’ex marito:”Sentivo il calore delle fiamme, ma ho pensato che non sarei morta così”
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Migliorano le condizioni di Maria Antonietta Rositani, l’infermiera bruciata viva dall’ex marito a Reggio Calabria. (Leggi articolo)

Per la prima volta, la donna ha voluto parlare dal reparto “Grandi Ustionati” dell’ospedale di Bari, nel quale è stata trasferita per iniziare una serie di interventi finalizzati a risolvere le numerose lesioni causate dal liquido infiammabile che Ciro Russo le ha gettato sul corpo prima di darle fuoco.

Nei giorni scorsi aveva già inviato un messaggio attraverso il proprio profilo Facebook:

«Mi ritrovo nel mio letto d’ospedale, ormai sono trascorsi 6 giorni, 6 lunghi giorni che non vedo te mio adorato papà che ti stai prendendo cura dei miei figli come solo un buon padre può fare; ti immagino che ridi per far ridere i tuoi nipoti quante lacrime avresti voluto far correre dai tuoi occhi, ma io ho preso da te sono una roccia e del nostro dolore non vogliamo soffrano i nostri cari o quanto meno cerchiamo di incoraggiarli continua così papà non mollare stai vicino alla mamma che come tu sai è più debole di noi alla mia nonna quanto la amo».

Successivamente ha rivolto un messaggio ai suoi fratelli, ma anche ai cugini, amici e tutti i conoscenti che da una settimana pregano e lottano per lei. «A Rosario (fratello ndr) che sicuramente si sarà chiuso in se stesso, scrive la donna, a mia sorella quanto è bello pronunciare questa parola. Valeria ti voglio bene, Danilo (altro fratello ndr) mi sveglia giorno e notte e fidatevi è semplicemente straordinario. Grazie zio Franco zio Leandro cugini amici conoscenti».

Quest’oggi ha voluto far sentire la propria voce attraverso le telecamere della trasmissione televisiva “Pomeriggio 5”

L’infermiera ha voluto ricordare quei tragici momenti durante un collegamento telefonico:

“Ho iniziato a sentire il calore delle fiamme. Ho visto la freddezza con la quale lui lanciava la benzina sulla macchina, gridando le parole «Tu ora muori». In quel momento io ho pensato che non sarei morta così. Ho aperto la portiera della macchina e sono andata contro di lui. Ringrazio Dio che stesse piovendo. Ho trovato una pozzanghera ed ho iniziato a rotolarmi al suo interno. Mentre io bruciavo, lui vile, scappava.

Ho incominciato a spogliarmi, volevo vivere. Sono arrivata in un piccolo negozio, nel quale c’era uno specchio. Non mi è importato vedermi sfigurata, in quel momento avevo solo paura per i miei figli. Temevo che quell’uomo potesse andare a fare loro del male. Ero convinta che il momento nel quale mi avrebbe fatto del male sarebbe accaduto.”

L’infermiera è già stata sottoposta ad un primo intervento e tra lunedì e martedì sarà sottoposta ad una seconda procedura chirurgica per trattare le numerose ustioni presenti sul 50% del corpo.

Simone Gussoni

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