Dalla direzione sono partite le lettere disciplinari per i dipendenti che hanno incrociato le breccia lo scorso 3 giugno. Dura la reazione dei sindacati.
Si inasprisce il braccio di ferro tra la dirigenza dell’Istituto assistenza anziani (Iaa) di Verona e i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Csa. Dopo lo sciopero dello scorso 3 giugno (foto) contro la riorganizzazione dei turni da parte della direzione, dai vertici dell’Istituto sono partite numerose contestazioni disciplinari indirizzate a operatori socio-sanitari e infermieri perché il giorno dello sciopero non avrebbero eseguito sugli ospiti le prestazioni “previste e programmate”.
I lavoratori rischiano dal richiamo verbale al licenziamento, dicono le organizzazioni sindacali, che sono subito passate al contrattacco con un documento di denuncia inviato ai capigruppo in Comune e al sindaco, minacciando anche una denuncia in Procura alla direttrice dello Iaa, Adelaide Biondaro. «Siamo in una situazione difficilissima – dice Sonia Todesco, rappresentante della Cgil per la funzione pubblica –. A Villa Monga e alla residenza Loro ci sono 6 infermieri per 200 ospiti, e la direzione, anziché implementare il personale assistenziale, ha assunto una serie di figure come consulenti e coordinatori per controllare cosa fanno i lavoratori».
Ma il vero nodo da sciogliere, secondo la compagine sindacale, è il protocollo di prestazioni essenziali in caso di sciopero. «Che non è mai stato sottoscritto, come prescrive la legge per stabilire con precisione chi fa e che cosa fa in caso di sciopero – precisa Todesco –. I vertici dello Iaa non lo hanno mai fatto e adesso mandano le lettere disciplinari ai dipendenti». La questione è una di quelle elencate nel documento inviato in Comune e firmato da Sonia Todesco per la Fp Cgil, Tiziano Castioni per la Cisl Fp, Antonio Imbriani per la Uil Fpl e Nicola Cavedini per il Csa.
L’articolato testo denuncia poi che “per tutto il mese di giugno e di luglio, la programmazione del turno non rispetterà i contingenti minimi di assistenza fissati dalla stessa direzione con atto unilaterale, configurandosi così l’interruzione programmata di pubblico servizio”, e anche “la sospensione del pagamento dell’indennità di turno al personale e dell’indennità di condizioni di lavoro, retroattiva a maggio 2019, senza alcun provvedimento del direttore”. Sospensione “motivata (a voce) dalla direzione con l’incapienza del fondo della produttività. Incapienza volutamente creata da CdA e direzione, che hanno caricato sul fondo le spese del personale a tempo determinato inserito nei servizi appaltati”, nonché “il prelievo in busta paga dei lavoratori, dal prossimo mese di agosto, di euro 50 a ristoro delle festività infrasettimanali godute negli ultimi dieci anni”. Grave “non aver valutato o risposto o rimodulato la proposta conciliativa del sindacato”.
«I dipendenti – aggiunge Soma Todesco – sono ovviamente preoccupati per le lettere disciplinari, cosa che deteriora ulteriormente i rapporti con la direzione dell’Istituto e il clima in cui queste persone devono lavorare, peggiorato dalla recente riorganizzazione fatta con una logica da catena di montaggio, totalmente spersonalizzata, che ha creato molti problemi agli utenti e ai loro famigliari». E intanto si profilano altre due giornate di sciopero: il 12 e il 13 luglio. Circostanza per la quale, precisa una fonte sindacale, «è già stata inviata una nota alla Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali».
Redazione Nurse Times
Fonte: L’Arena
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