Un articolo apparso in prima pagina sul giornale “Il Resto del Carlino” ha indignato moltissimo infermieri scatenando le loro ire sul web.
“Siamo il popolo della pausa caffè”, ha titolato il quotidiano bolognese. Nel sottotitolo è possibile leggere la seguente frase:
«Non solo gli infermieri: ecco tutti i “tempi morti” che paghiamo»
Sono un’infermiera di sala operatoria…
La mattina quando arrivo a lavoro… la prima cosa che faccio è preparare la sala per accogliere il mio paziente…
Il tempo di preparare tutto il materiale ed il paziente è già li!
Mi lavo sterile.. che in parole povere vuol dire eseguire un lavaggio che rimuova il 99% dei germi sulle mie mani… con un sapone che a lungo andare, giorno dopo giorno, le mie mani le ha distrutte.
Metto il camice sterile, preparo gli strumenti sul tavolo operatorio. Alle 8.30 siamo pronti per iniziare (tu forse, caro giornalista.. alle 8.30 ti svegli).
Ed io sono lì, a seguire il ritmo incalzante del mio intervento. in quel momento sono l’unica strumentista nella mia sala, nessuno può prendere il mio posto.
Ho sete? Non posso muovermi..
Ho fame? ?Non posso muovermi..
Devo fare la pipì? Non posso muovermi..
Devo soffiarmi il naso? Non posso muovermi..
Il caffè?? Lo berrei volentieri un caffè… ma non posso muovermi…
Se tutto va bene l’intervento più breve che posso strumentare dura almeno 4 ore. Quando riesco ad uscire da quella sala è l’una.
Ma bisogna sistemare e ripreparare per il secondo intervento.. e il tempo che ho a disposizione lo uso per fare pipì o al massimo mettere in bocca un cracker!
Ora, cari giornalisti, politici e chiunque pensi che noi infermieri “Costiamo troppo”:
La mia pausa caffè è tra un intervento e l’altro, chiusa in bagno con i pantaloni giù, il bicchiere in una mano e la merendina nell’altra.
Non ho il tempo per chiamare il collega di turno e scendere comodamente al bar con la mia camicetta pulita e i miei jeans con i risvoltini.
La mia pausa caffè è a mensa prima di iniziare il turno di pomeriggio. Perché so che quando inizierò, passerò 7 ore ferma al tavolo operatorio, senza sapere se fuori piove o se c’è il sole.
Dalla scrivania del tuo ufficio con tante vetrate si vede bene il sole eh?
La mia pausa caffè è alle 3 di mattina.. quando mi chiamano per l’urgenza, e prima di entrare cammino per il corridoio che porta alla mia sala come uno zombie. Mentre tu dormi, fai tanti bei sogni, e pensi a un altro bell’articoletto per infamare gli infermieri, tanto ora va di moda!
La mia pausa caffè è il sabato.. la domenica.. il 15 agosto e il 25 dicembre.. mentre tu sei a spasso a divertirti con i tuoi amici…
Io parlo per me… ma tutti i miei colleghi di qualunque reparto possono confermarlo.
Quando un infermiere si ferma FINALMENTE a bere un caffè, non immaginate nemmeno cosa può essere successo nelle ore precedenti…
E non vi chiedo di capire. Perché non capireste mai cosa vuol dire massaggiare 20 minuti una persona in strada sotto la pioggia
o gestire un’urgenza di terapia intensiva o seguire bambini appena nati che pesano 400 grammi con tutto il pannolino o ancora accompagnare una persona verso la morte.
Cari giornalisti, nei vostri prossimi articoli parlate del caldo, degli youtuber, delle sfilate e di qualche nuovo ristorante.
Ma abbiate la decenza di lasciarci in pace..
Sottopagati… Sfruttati…
Ci mancava solo essere presi per il c…!!!
Ps. Io amo il mio lavoro e non farei nient’altro!!!
Ho scelto tutto questo.. e forse è proprio questo amore che mi rende cosi tremendamente dispiaciuta (e inca**ata) quando leggo questi articoli..
Detto ciò…
☕Buona pausa a caffè a tutti voi!☕
Chiunque volesse replicare a quanto pubblicato sulla prima pagina del “Resto del Carlino” può contattare la nostra redazione.
Simone Gussoni
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