Trasmesso alle Regioni il documento definitivo. Si attende il via libera della Conferenza Stato-Regioni.
Il ministero della Salute ha accettato le modifiche chieste in giugno dalle Regioni al documento che prevede le nuove Linee guida sull’osservazione breve intensiva – OBI (vedi allegato), elaborato dall’apposito Tavolo di lavoro. Ora il testo è tornato agli enti locali e dovrà essere approvato dalla Conferenza Stato-Regioni di giovedì 1° agosto.
Tra le novità più importanti figurano i nuovi codici numerici (da 1 a 5) per la definizione delle priorità, che si aggiungono a cinque colori (in ordine crescente di urgenza: bianco, verde, azzurro, arancione, rosso). Il modello andrà adottato entro un anno e mezzo e prevede quanto segue: codice 1 per massima emergenza e accesso immediato; codice 2 per urgenza con accesso entro 15 minuti; codice 3 per urgenza “differibile”, che si può affrontare entro 60 minuti; codice 4 indica per urgenza “minore”, con accesso entro due ore; codice 5 per “non urgenza”, con tempo limite di 4 ore.
Scopo del sistema, come si legge nel documento, è quello di meglio “ridistribuire la popolazione che si presenta in pronto soccorso”. Nella tabella che segue sono riportati i cinque livelli, la loro denominazione, la loro definizione e i tempi massimi di attesa per l’accesso alle aree di trattamento.
Nel documento si ribadisce che il triage in pronto soccorso “è una funzione infermieristica effettuata da personale con appropriate competenze e attuata sulla base di linee guida e protocolli in continuo aggiornamento”. Inoltre “l’infermiere di triage è dotato di autonomia professionale, in relazione alle competenze acquisite durante il corso di formazione, può essere specificatamente autorizzato alla somministrazione di alcuni farmaci, all’esecuzione di prelievi ematici e all’inizio di trattamenti, qualora queste attività siano previste da protocolli interni”.
La dotazione di personale assegnato all’osservazione breve intensiva, in modo integrato con il pronto soccorso, è proporzionale alle dimensioni della struttura, intendendo per “dimensione” il numero di postazioni operanti. Nella tabella che segue, i criteri di riferimento per la dotazione organica.
L’intero percorso diagnostico-terapeutico, che si può concludere con le dimissioni o con il ricovero, deve essere concluso entro 8 ore, con un tempo ottimale di 6 ore. “Questo per evitare che l’eccessiva permanenza in P.S. dei pazienti in attesa di ricovero determini ricadute negative sull’organizzazione e un aumento del rischio clinico”. Il processo di pronto soccorso è semplificato nella seguente tabella.
Per le urgenze minori è previsto anche il modello See and treat, con la presa in carico del paziente da parte di un infermiere in possesso di formazione specifica. Questi applica le procedure previste da protocolli condivisi e validati, assicura il completamento del percorso e può essere specificamente autorizzato alla somministrazione di alcuni farmaci.
Particolare attenzione dovrà essere posta alla rilevazione e al trattamento del dolore pediatrico, con scale specifiche per fasce d’età che dovranno essere utilizzate dall’infermiere addetto al triage.
Oltre a una lunga serie di prescrizioni che riguardano le strumentazioni, il documento dedica ampio spazio al tema del sovraffollamento, per combattere il quale si suggerisce di lavorare con la rete dei servizi territoriali per intercettare tutti quei pazienti che non dovrebbero finire in un pronto soccorso. Tra le indicazioni, anche quella di dare vita a percorsi di affidamento diretto, nonché di gestione delle urgenze ambulatoriali, e a servizi in grado di indirizzare le persone verso le strutture che si trovano sui territori.
Nei casi di iperafflusso si suggeriscono la definizione di un numero preciso di posti letto a disposizione del pronto soccorso, un numero di dimissioni pianificate (anche nei prefestivi e nei festivi, e tale da garantire il fabbisogno quotidiano del pronto soccorso) e il blocco dei ricoveri programmati. Particolare rilevanza l’implementazione delle funzioni di Bed Management, cioè le strategie per ottimizzare la gestione dei posti letto, ottimizzandoli e dado vita a un monitoraggio in tempo reale, con dati a disposizione di tutti gli operatori.
Redazione Nurse Times
ALLEGATO: Linee di indirizzo nazionali sull’osservazione breve intensiva – OBI
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