In soli 13 anni, dal 2003 al 2016, il tasso di mortalità è raddoppiato. Bisogna attivarsi per far scendere l’Italia in questa triste classifica.
“Per le infermiere e gli infermieri Nursing Up la sicurezza delle cure e del paziente è una priorità assoluta 365 giorni l’anno. Ma in Italia c’è un dato allarmante che è passato quasi sotto silenzio: quello della mortalità causata dalle infezioni ospedaliere: si è passati dai 18.668 decessi del 2003 ai 49.301 del 2016, stando al Rapporto Osservasalute 2018. L’Italia conta il 30% di tutte le morti per sepsi nei 28 Paesi Ue. Dunque celebrare la prima Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita appare dovuto alla gravità della situazione generale, soprattutto nel momento in cui il Ssn versa in una crisi drammatica dal punto di vista della carenza di personale infermieristico e non”. Così Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up.
I professionisti sanitari lanciano un appello affinché i decisori politici e le istituzioni si attivino immediatamente per far scendere l’Italia in questa triste classifica. In soli 13 anni, dal 2003 al 2016, il tasso di mortalità per infezioni contratte in ospedale è raddoppiato. “Si tratta di un fenomeno da arginare al più presto – avverte De Palma –, e per farlo non basta una giornata celebrativa, ma occorre mettere in agenda una politica di contrasto strutturata. Le infermiere e gli infermieri italiani accolgono con favore l’iniziativa che coincide con la Giornata mondiale della sicurezza dei pazienti (World Patient Safety Day), soprattutto se serve a evidenziare come la sicurezza dei pazienti sia una priorità di salute globale. Lo slogan è ‘Parliamo della sicurezza dei pazienti’, che per noi è il pane quotidiano. E allora parliamone davvero”.
Redazione Nurse Times
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