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Vaccino per Malattia di Lyme: il VLA15 in fase 3

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La malattia di Lyme è una malttia che si trasmette all’uomo tramite la puntura di una zecca infetta

Nello specifico è causata da dei batteri inoculati in seguito alla puntura.

La patologia determina vari problemi clinici: dal tipico rash cutaneo (eritema migrante) al coinvolgimento sistemico che può causare artriti, problemi neurologici e cardiologici.

Nella maggior parte dei casi, l’infezione si acquisisce stando all’aperto in aree boscose in cui la malattia di Lyme è endemica.

I batteri che causano la malattia di Lyme (Borrelia burgdorferi) sono batteri a forma di spirale chiamati spirochete.

 È fondamentale  sapere che i batteri che causano la malattia di Lyme si trasmettono all’uomo attraverso la puntura di una zecca infetta che rimanga attaccata alla pelle per un tempo superiore a 36 ore. Se la zecca rimane attaccata per meno tempo raramente trasmette la malattia.

All’inizio, i batteri si moltiplicano nella sede della puntura della zecca. Dopo 3-32 giorni, i batteri migrano dalla sede della puntura alle aree adiacenti e causano un’eruzione cutanea (eritema migrante). I batteri possono penetrare nel sistema linfatico e infettare i linfonodi, oppure entrare in circolo nel sangue e diffondersi ad altri organi, come la pelle di altre aree del corpo e il cuore, il sistema nervoso e le articolazioni.

Il decorso della malattia di Lyme è suddiviso in tre fasi:

  • Fase precoce localizzata
  • Fase precoce disseminata (diffusa)
  • Fase tardiva

Le tre fasi della malattia di Lyme sono solitamente separate da un periodo asintomatico.

Generalmente, nella sede della puntura, di solito sulla coscia, sulle natiche, sul tronco o sotto un’ascella, compare una grande macchia rossa in rilievo (eritema migrante). In genere, questa macchia si manifesta da 3 a 32 giorni dopo la puntura della zecca, di cui nella maggior parte dei casi il soggetto si è già dimenticato.

Normalmente, la macchia aumenta lentamente di dimensioni fino a raggiungere un diametro massimo di 50 centimetri, spesso scomparendo nella parte centrale. L’aspetto può comunque variare. Ad esempio, il centro può rimanere di colore rosso oppure attorno al centro di colore rosso possono comparire diversi anelli (dando alla lesione l’aspetto di un bersaglio). Sebbene l’eritema migrante non causi prurito o dolore, l’area può risultare calda al tatto. Normalmente, la macchia scompare in 3-4 settimane.

Circa il 25% dei soggetti infetti non sviluppa mai (o almeno non nota) la caratteristica macchia rossa.

Negli Stati Uniti tra il 1999 ed il 2000 La GlaxoSmithKline ha creato un vaccino per prevenire questa patologia, il LYMErix che conferiva immunizzazione passiva all’ospite ma successivamente è stato ritirato dal commercio.

Il vaccino consisteva in tre richiami. Le persone che effettuavano tutti i richiami avevano una percentuale tra il 76-92% inferiore di contrarre la malattia rispetto ai non vaccinati.

Nonostante la sua efficacia il vaccino fu ritirato poco dopo la messa in commercio poichè sulla rivista “Science” fu pubblicata una ricerca che dimostrava come la porzione del gene che codifica la proteina OspA (bersaglio degli anticorpi prodotti dal vaccino), aveva una somiglianza con una parte di un gene che codifica una proteina del sistema immunitario negli esseri umani. Si ipotizzò che questa analogia genetica potesse dar luogo a risposte autoimmuni.

Attualmente Valneva, un’azienda farmaceutica sta sviluppando un nuovo vaccino contro la malattia di Lyme, il VLA15. Il prossimo anno il farmaco entrerà in fase 3.

CALABRESE Michele

Fonte:

www.osservatoriomalattierare.it

adisinsight.springer.com

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