Una sentenza che finalmente chiarisce le vere intenzioni dell’Omceo di Bologna, cioè colpire politicamente l’assessore Venturi
La Corte ha ritenuto che l’Ordine, nel sanzionare il medico-assessore, di fatto ha sindacato le scelte politico-amministrative della Giunta in materia di organizzazione dei servizi sanitari, su cui non ha alcuna competenza, accogliendo quindi il ricorso di Venturi.
“La Corte ha deciso che non spettasse all’Ordine provinciale dei medici di Bologna adottare un provvedimento disciplinare nei confronti di un componente della Giunta regionale medico, per aver proposto e concorso ad approvare un atto politico-amministrativo regionale sgradito all’Ordine professionale. Così facendo, l’Ordine dei medici ha invaso la competenza assegnata alla Regione dagli articoli 117, terzo comma, e 118 della Costituzione, in materia di organizzazione sanitaria”.
E’ quanto si legge nella nota della Corte costituzionale, sul caso della radiazione dall’Ordine dei medici di Bologna dell‘assessore alla Sanità
dell’Emilia Romagna Sergio Venturi, per l’accusa di “collaborazionismo con gli infermieri”.
“La Corte costituzionale, riunita ieri in camera di consiglio – riporta la nota – ha esaminato il ricorso con cui la Regione Emilia Romagna ha sollevato conflitto di attribuzione nei confronti dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Bologna. La Regione ha impugnato la sanzione della radiazione dall’albo dei medici adottata dalla Commissione disciplinare dell’Ordine nei confronti” del “medico assessore regionale alle politiche per la salute, perché aveva proposto e contribuito ad approvare una delibera della Giunta regionale sulla possibilità di impiegare infermieri nelle ambulanze anche in assenza dei medici. Delibera non gradita all’Ordine”.
Il caso di Venturi aveva portato ad una vera e propria guerra nella sanità emiliana. I fatti risalgono ad ottobre 2018, quando l’assessore regionale Sergio Venturi apprese di essere al centro di un procedimento disciplinare da parte dell’Ordine dei medici per aver approvato un atto deliberativo nelle vesti di titolare del comparto Sanità, e non in quelle di medico. La delibera risale al maggio 2016: conteneva indicazioni sulle competenze del personale sanitario sulle ambulanze, consentendo la presenza a bordo delle ambulanze dei soli infermieri.
Uno scontro istituzionale senza precedenti; una guerra contro gli infermieri messa in atto dal presidente dell’Omceo di Bologna Giancarlo Pizza che non ha portato a nulla se non all’inasprimento dei rapporti tra le professioni. A questo punto il dott. Pizza non avrebbe altra scelta se non quella di dimettersi dalla sua carica di presidente dell’Omceo di Bologna.
Redazione Nurse Times
Lascia un commento