Sarebbero quasi 5.000 gli episodi di violenza subiti da medici ed infermieri in servizio nei reparti degli ospedali pubblici della Lombardia.
Secondo quanto riportato in seguito ad una prima raccolta dati, gli episodi denunciati dal 2016 al mese di giugno 2019 sarebbero 4.878, senza però tenere conto di tutte le aggressioni che oramai gli operatori sanitari omettono di segnalare, poiché ritenute parte integrante del loro lavoro o dopo che precedenti denunce avessero già avuto un esito negativo.
«Siamo a numeri da bollettino di guerra», rilevano il presidente dell’Ordine degli infermieri di Bergamo, Gianluca Solitro, e quello dell’Ordine dei medici, Guido Marinoni, commentando le ormai quotidiane aggressioni che si stanno registrando nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, nelle guardie mediche. Le realtà più a rischio risultano essere i Pronto soccorso e i reparti di Psichiatria.
Gli infermieri sono i più colpiti, soprattutto quelli che prestano il loro servizio nei triage dei Pronto soccorso. «Ma ci sono molte situazioni in cui non si fa denuncia ma l’aggressione c’è» spiega Marinoni. Da molto tempo gli Ordini degli infermieri stanno sollecitando interventi legislativi e di protezione del personale, anche se i risultati tangibili pare proprio tardino ad arrivare.
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