Il presidente Massai: “La mozione valorizza il ruolo degli infermieri, non lo mortifica”.
«Firmando la recente mozione che chiede al presidente della Regione, Enrico Rossi, di trovare prima possibile una soluzione definitiva alla nomina del direttore del Gruppo del rischio clinico regionale della Toscana, Opi Firenze-Pistoia non ha assolutamente messo in secondo piano il ruolo degli infermieri, ma ne ha chiesto, al contrario, la valorizzazione». Sono le parole di Danilo Massai, presidentedi Opi Firenze-Pistoia,dopo le recenti polemiche apparse su alcuni organi di stampa e social.
«Dire che la mozione sminuisce il ruolo e le capacità del dirigente infermiere o delle professioni sanitarie a vantaggio della professione medica è un’assoluta falsità – prosegue Massai –, che ribalta totalmente il senso del documento. Opi Firenze-Pistoia, insieme all’Ordine dei medici di Firenze e all’Ordine delle professioni tecniche sanitarie, hanno compattamente chiesto alla Regione di procedere a una nomina che non sia pro tempore e che individui il soggetto con le migliori competenze possibile per la delicata ed essenziale funzione richiesta. La norma prevede che il dirigente in questione debba essere scelto fra i dirigenti della direzione regionale competente in materia di diritto alla salute o tra i dirigenti delle aziende sanitarie, a condizione che abbiano, in tutti i casi, comprovata esperienza in materia».
Prosegue il presidente di Opi Firenze-Pistoia: «Fino a oggi, all’interno del Centro rischio clinico regionale, non è mai stata inserita una figura infermieristica e questo, chiaramente, limita la possibilità che un infermiere possa avere la giusta esperienza per assumerne oggi la direzione. Quello che abbiamo chiesto nel documento è proprio di avviare un percorso perché questo ruolo diventi contendibile da parte degli infermieri, senza negare però che al momento chi ha già maturato già esperienza in questo ambito possa meglio svolgere, oggi, un ruolo direttivo. Nella mozione, non a caso, si chiede che ‘la responsabilità del Centro sia affidata a un medico, coadiuvato da un infermiere dirigente, con competenze e conoscenze in gestione del rischio clinico e sicurezza del paziente che garantisca tutte le professioni sanitarie e tutti gli operatori impegnati in sanità sulla corretta interpretazione e analisi degli eventi avversi, sulla congruenza e sicurezza dei percorsi clinici e sull’appropriatezza delle cure dal punto di vista clinico-diagnostico e assistenziale’».
Concludendo: «Il fatto che il medico sia ‘coadiuvato’ da un infermiere è una novità, e significa avviare un percorso, finora inesistente, che potrà domani permettere a quell’infermiere di svolgere anche il ruolo di direttore del Centro. Abbiamo fatto insomma una scelta basata sull’effettivo quadro attuale toscano, non una battaglia ideologica sradicata dalla realtà. Chi dice il contrario lo fa in mala fede, frenando, e non aiutando, un percorso di crescita e di affermazione degli infermieri nel quadro dirigenziale toscano. Chi fa polemica dovrebbe poi anche spiegare perché non si sia battuto, fino ad oggi, perché gli infermieri potessero avere un loro ruolo all’interno del Rischio Clinico, in modo da avere davvero le qualifiche giuste per poter pensare di guidarlo».
Redazione Nurse Times
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