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Coronavirus, altri 8 italiani tornati da Wuhan: manca Niccolò.

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Coronavirus, altri 8 italiani tornati da Wuhan: manca Niccolò.
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Sono atterrati ieri a Pratica di Mare. Ancora bloccato in Cina il giovane studente. Negativo il test su due bambini portati dalla Cecchignola allo Spallanzani. Continua a salire il bilancio delle vittime.

È atterrato intorno alle 14 all’aeroporto militare di Pratica di Mare l’aereo proveniente dalla base Raf di Brize Norton, nell’Oxfordshire, con a bordo il piccolo gruppo di otto italiani provenienti da Wuhan, la regione focolaio del coronavirus. Dopo i primi controlli, il gruppo è stato trasferito in pullman a Roma, all’ospedale militare del Celio, dove dovrà trascorrere il programmato periodo di quarantena.

Gli italiani erano arrivati in mattinata in Inghilterra, alla base Raf di Brize Norton, nell’Oxfordshire, a bordo di un aereo proveniente da Wuhan con 200 persone. Dovevano essere on nove, ma Niccolò, lo studente 17enne di Grado, invece è rimasto bloccato in Cina, dato che ha di nuovo la febbre. Il ragazzo è stato riportato in albergo e sta bene. Anche i suoi genitori non sono particolarmente preoccupati.

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al termine della riunione con il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, e il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato: “È stato deciso che un velivolo della aeronautica militare andrà in Cina e riporterà Niccolò in Italia. L’aereo partirà nelle prossime 24 ore”. Il ministro ha aggiunto: “Per noi nessuno deve rimanere indietro. I nostri connazionali hanno la massima priorità per rientrare e faremo tutto il possibile per assicurare sia ai nostri connazionali che sono in Cina sia a quelli che vogliono rientrare in Italia la massima assistenza e vicinanza”.

Del gruppo dei 56 italiani rimpatriati i primi giorni di febbraio e ora alla Cecchignola, stamattina erano stati trasferiti a titolo puramente precauzionale all’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma per accertamenti due bambini di quattro e otto anni, con solo alcune linee di febbre. Per entrambi, ha fatto sapere lo Spallanzani, i test col tampone hanno dato esito negativo al nuovo coronavirus 2019-nCoV. “Presto, dopo la seconda verifica – annuncia la direzione sanitaria -, potranno congiungersi con il resto della famiglia alla Cecchignola per completare il periodo di sorveglianza”.

Buone notizie, intanto, dal nuovo bollettino medico diffuso dallo Spallanzani: “Tutti i test relativi ai casi sospetti per il nuovo coronavirus sono risultati negativi, compreso il test per la donna italiana inviataci, a puro scopo precauzionale, dalla Città Militare della Cecchignola e la coppia proveniente da un Pronto soccorso cittadino. Sono stati valutati, a oggi, presso la nostra accettazione 53 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 36 risultati negativi al test sono stati dimessi. Diciassette pazienti sono tuttora ricoverati. Tre sono casi confermati (la coppia cinese attualmente in terapia intensiva e il giovane proveniente dal sito della Cecchignola); 12 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato; 2 sono pazienti che, risultati negativi al test per nuovo coronavirus, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici”.

A Taiwan è risultato positivo al test del coronavirus un ragazzo di 20 anni che era stato in vacanza in Italia l’ultima settimana di gennaio con i genitori. Nonostante siano state attivate da parte delle autorità italiane tutte le procedure stabilite dal protocollo per verificare gli spostamenti della comitiva di cui i tre facevano parte, fonti del Ministero della Salute sono abbastanza tranquille nell’escludere contagi. Data la tempistica della permanenza dei turisti (hanno soggiornato in Italia dal 22 al 31 gennaio, spostandosi in varie città della Toscana) ed essendo l’incubazione del virus di 14 giorni, a distanza di nove giorni dal loro rientro in patria non sono stati segnalati casi di contagio oltre ai tre accertati allo Spallanzani.

È salito a 813 morti, quasi tutti registrati in Cina, il nuovo bilancio dell’epidemia che, con queste cifre, supera a livello globale quello della Sars del 2002-2003, quando morirono 774 persone. Nelle ultime 24 ore sono morte altre 89 persone, segnando un nuovo record consecutivo per il numero di decessi quotidiani. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha tuttavia stimato che il numero di casi di contagio rilevati quotidianamente in Cina si sta stabilizzando, anche se è troppo presto per concludere che l’epidemia ha superato il suo picco. “Stiamo registrando un periodo di stabilità di quattro giorni, in cui il numero di casi segnalati non è aumentato – ha dichiarato il responsabile del programma di emergenza sanitaria dell’Oms, Michael Ryan. Questa è una buona notizia e potrebbe riflettere l’impatto delle misure di controllo che sono state messe in atto”.

Nella Cina continentale, il numero di casi confermati domenica è di quasi 37.200: 2.600 casi in più rispetto alla precedente valutazione giornaliera. Una cifra significativamente inferiore alle quasi 3.900 nuove infezioni annunciate mercoledì dalle autorità cinesi. Anche il numero di casi sospetti è diminuito in modo significativo: poco più di 3.900 nelle ultime 24 ore, contro oltre 5.300 nel rapporto pubblicato giovedì.

Redazione Nurse Times

Fonte: la Repubblica

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