Si sono aggravate notevolmente le condizioni del 38enne milanese contagiato dal Coronavirus nCoV-2019.
Il giovane, che si è presentato ieri in Pronto Soccorso a Codogno per una grave crisi respiratoria, è ora ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva in gravissime condizioni.
Un’equipe di medici e infermieri specializzati dell’ospedale Sacco di Milano, centro nazionale di riferimento per le bioemergenze insieme all’ospefale Spallanzani di Roma, è stata inviata a prestare assistenza al giovane.
Il Pronto Soccorso lodigiano è stato immediatamente chiuso e le persone che hanno avuto accesso al dipartimento sono tutte state rintracciate e richiamate per accertamenti.
Anche conoscenti e familiari del 38enne contagiato sono stati convocati dai sanitari. Tra i partecipanti alla cena tra amici al rientro dalla Cina avvenuta 20 giorni fa si sta ora ricercando il «paziente zero».
Sarebbero complessivamente oltre 100 persone ad essere state messe in quarantena, tra amici, parenti, medici, infermieri, operatori sociosanitari e altri professionisti che hanno avuto contatti con il milanese.
Anche alla moglie, attualmente incinta, è stata confermata l’infezione da Coronavirus. Ci sarebbe anche un terzo contagiato vicino al nucleo famigliare.
«Le persone che sono state a contatto con il paziente – ha spiegato l’assessore Gallera – sono in fase di individuazione e sottoposte a controlli specifici e alle misure necessarie». Come ha spiegato l’assessore ad «Agorà», queste misure possono essere anche di isolamento nella propria abitazione, ovvero di restare a casa usando una stanza e un bagno singoli.
«Stiamo verificando tutti i lavoratori che operano nella stessa azienda di questo paziente, stiamo procedendo ai tamponi. Cerchiamo di individuare tutti i contatti, più o meno stretti, per metterli in isolamento e verificare le loro condizioni di salute», ha spiegato Gallera ai microfoni di RTL 102.5. «Chi ha avuto un contatto diretto con il 38enne – ha aggiunto – deve subito chiamare l’ATS per fare il tampone.
Solo chi ha avuto un contatto stretto con l’uomo negli ultimi quindici giorni senta l’ospedale di Codogno o di Lodi per gli accertamenti. Chi abita nel territorio di Codogno stia tranquillo: stiamo agendo in maniera capillare e tempestiva. Sono quasi cento le persone che stiamo screenando da ieri sera alle dieci».
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