Almalaurea: “La lunga e costosa formazione resta un deterrente per molte famiglie”.
In Italia il numero di medici è superiore alla media europea: 4 per 1.000 abitanti, contro i 3,6 degli altri Paesi. Lo riferisce il documento “Italia: Profilo della sanità 2019. Lo stato della salute nell’Ue”, presentato da Ocse e Osservatorio europeo delle politiche e dei sistemi sanitari.
Almalaurea, consorzio interuniversitario che rappresenta 76 atenei e circa il 90% di coloro che ogni anno si laureano in Italia, fa un quadro della situazione nelle facoltà di Medicina, dove il numero dei laureati è passado da 6.570 nel 2013 a 9.741 nel 2018, con una maggioranza di donne (53,9%). Il tasso occupazionale a cinque anni dal conseguimento del titolo, inoltre, è pari al 92,4%, con una retribuzione mensile media di 1.920 euro netti.
“Dall’analisi dei dati – sottolinea Marina Timoteo, direttore di Almalaurea – emerge quanto sia necessario, per accedere alla professione di medico, prevedere un importante investimento nell’istruzione. Lo si desume sia dlla durata degli studi (in media 7,2 anni) che dal proseguimento della formazione con attività post-laurea (per il 94% dei laureati). Un impegno anche oneroso, quindi, per gli studenti e per le loro famiglie, che impone una riflessione urgente sulla disuguaglianza sociale come fattore discriminante per la scelta del percorso scolastico e dell’indirizzo professionale”.
E ancora: “In tal senso la componente meritocratica, che pure dovrebbe essere un elemento valoriale della società contemporanea, non riesce a trovare giusto riconoscimento nella realtà. La famiglia di origine, infatti, rimane elemento centrale nelle scelte formative dei giovani e spinge quanti provengono da contesti familiari favoriti a scegliere percorsi più impegnativi in termini di investimento”.
Redazione Nurse Times
Fonte: Milano Finanza
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