Andrea Dini, il titolare della società Dama srl e cognato del governatore Attilio Fontana, e Filippo Bongiovanni, dg della società Aria, la centrale di acquisti di Regione Lombardia, risultano indagati dalla Procura di Milano. Il reato è di turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta sui camici.
L’indagine riguarda la fornitura di materiale sanitario per 513 mila euro durante i mesi più duri dell’emergenza Covid.
Con la visita della Guardia di Finanza negli uffici regionali prende concretamente il via l’indagine per “turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente” a carico di ignoti coordinata dai pm Luigi Furno, Carlo Scalas e Paolo Filippini e dall’aggiunto Maurizio Romanelli.
Il pagamento dei 513 mila euro era avvenuto più di un mese dopo l’affidamento, il 22 maggio. Poi le fatture sono state stornate e l’acquisto è stato trasformato in donazione. Tutto, nel dettaglio è riportato da Luca De Vito su la Repubblica.
Per Dini e Fontana si era trattato solo di un errore e il governatore ha sempre dichiarato di non saperne nulla. Questa versione di una donazione considerata come vendita per la disattenzione di un dipendente non convince la procura.
Al vaglio degli inquirenti ci sono anche delle anomalie. Per esempio c’è il fatto che la fornitura non sia stata portata a termine e di camici ne siano arrivati meno del previsto.
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