Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a cura del sindacato infermieristico.
Non è un caso che da un semplice post di rabbia di un infermiere, figlio di quella Lombardia che più degli altri ha sofferto il dramma Covid, uno di noi, un soldato che ha combattuto al fronte senza paura, si sia scatenata una reazione a catena virale che da qualche giorno infiamma il web. E non è un nemmeno un caso che tanti dei commenti che arrivano dalla rete non provengono solo dal mondo sanitario, ma anche dalla società civile. Agli occhi degli infermieri italiani che hanno lottato in prima persona contro il “mostro” della pandemia non può passare inosservato l’atteggiamento superficiale dei nostri esponenti politici.
Il signor Matteo Salvini, che tra l’altro, nel recente passato, aveva mostrato comprensione e solidarietà per la causa degli operatori sanitari, oggi si permette di “snobbare” l’importanza della mascherina, rifiutandosi di indossarla in Senato: l’ennesima pugnalata alle nostre spalle da parte di una classe dirigente lontana anni luce da quello che dovrebbe essere il modo corretto e sano di fare politica.
Noi, oggi, come sindacato degli infermieri italiani, ci sentiamo in dovere di fare nostri in pieno i sentimenti di frustrazione e dolore di chi assiste ad atteggiamenti del genere. Quella classe politica che dovrebbe fare da garante, tutelare i nostri diritti di uomini e lavoratori, contribuire alla cultura della tutela della salute, e che invece si mostra cieca e indifferente di fronte al dolore di chi ha lottato e alle legittime richieste di chi non si rassegna a un destino da “ultimi”.
Non ci piace nemmeno che il post di Paolo Baldini – si chiama così l’infermiere milanese di 48 anni che ha legittimamente attaccato Salvini – sia poi diventato uno strumento politico per la “finta” solidarietà dei partiti avversi alla Lega: loro che stanno al Governo, la solidarietà dovrebbero dimostrarla ascoltando le richieste di valorizzazione che giungono da parte degli infermieri. Sarebbe uno dei loro doveri principali, eppure fanno orecchie da mercante. Certo, alla fine viene meglio limitarsi a un pizzico di questa presunta solidarietà. Alla fine quella non costa nulla e, soprattutto, aiuta pure a combattere il nemico. E ancora non ci piace il recente dietrofront del leader del Carroccio, che per salvare la faccia ha esortato i giovani a indossare la mascherina.
Non ci stiamo a questo gioco sulla nostra pelle, sulle nostre vite! Noi abbiamo vissuto il Covid, voi non sapete nemmeno cosa sia! Noi abbiamo combattuto il Covid, lo abbiamo affrontato da buoni soldati, non sempre uscendo vincitori, ma senza mai recedere di un solo passo! Noi che eravamo in trincea, senza nemmeno le armi di difesa, noi che dovevamo indossare camici da macellaio quando non avevamo alternative! Al di sopra di questo squallido teatrino, il volto di noi infermieri sofferenti ma combattivi e mai domi non dovreste dimenticarlo mai! Perchè è il volto di chi ha sorretto con le proprie mani il peso dell’emergenza! E allora diciamolo con forza: noi infermieri italiani siamo tutti Paolo Baldini!
Redazione Nurse Times
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