Durante la trasmissione Agorà il viceministro della Salute ha parlato dell’aumento di casi legato al turismo di ritorno, ma anche dell’app Immuni e del possibile vaccino.
“Sono preoccupato per coloro che tornano dalle vacanze. Ne abbiamo diversi, di focolai che sono stati circoscritti e chiusi. I casi di contagio riguardano più queste persone che non i migranti, i quali vengono controllati e quarantenati”. Intervenuto nel corso della trasmissione Agorà, il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha commentato così il nuovo rischio contagi da coronavirus, legato al cosiddetto turismo di ritorno. Un fenomeno che a breve dovrebbe comportare l’obbligo di test rapidi per chi rientra dall’estero, anche sulla scorta dell’aumento di casi registrato in alcune regioni (vedi Puglia ed Emilia Romagna).
Sileri ha parlato anche dell’app Immuni: “E’ stata sottostimata, temuta, vista come un nemico o un orpello inutile, ma in questa fase è fondamentale. Se tuo figlio va a ballare in discoteca o a una festa con 100 persone, si ricorderà i nomi dei partecipanti se dovesse risultare positivo? A luglio, grazie a Immuni, su un treno è stato individuato un positivo ed è stato bloccato un focolaio. Con il massimo rispetto della privacy”.
Infine un riferimento al possibile vaccino anti-Covid: “Credo che in questo momento se ne parli troppo. Il vaccino non è ancora disponibile. O meglio, è possibile che sia disponibile qualcosa di funzionante entro fine anno. Funzionare non significa che sia sicuro. Dobbiamo aspettare tutti i test di efficacia e sicurezza, e poi il prodotto in larghe quantità. In questo momento, non avendo il vaccino a disposizione, è dunque prematuro parlarne. Anche perché non sappiamo cosa accadrà nei prossimi mesi”.
Redazione Nurse Times
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