Il Comitato tecnico scientifico detta le regole sull’uso delle mascherine chirurgiche e sulle altre misure preventive.
Il Comitato tecnico scientifico (Cts) istituito presso la Protezione civile ha diffuso il 31 agosto una nota in cui illustra le Raccomandazioni tecniche per l’uso della mascherina chirurgica a scuola. In premessa il Cts sottolinea che “l’apertura delle scuole è una esigenza primaria del Paese, ma lo è altrettanto la sicurezza e la continuità delle attività. Pertanto, accanto alle esigenze didattiche e formative, è necessario prendere in considerazione il principio di precauzione, la protezione dei lavoratori, la efficacia, la sostenibilità e la accettabilità delle misure proposte”.
Nella sua nota il Cts richiama anche quanto espresso dall’Oms il 21 agosto scorso rispetto all’uso delle mascherine chirurgiche in ambito scolastico differenziandole per fasce di età:
– fra 6 e 11 anni: uso condizionato alla situazione epidemiologica locale, prestando comunque attenzione al contesto socio-culturale e a fattori come la compliance del bambino nell’utilizzo della mascherina chirurgica e il suo impatto sulle capacità di apprendimento.
– dai 12 anni in poi: utilizzare le stesse previsioni di uso degli adulti.
Richiamato nel testo anche quanto evidenziato dall’Oms nella “Consensus conference” del 31 agosto riguardo la necessità diaffiancare l’uso delle mascherine chirurgiche alle altre misure preventive, quali il distanziamento sociale, la sanificazione delle mani, l’etichetta respiratoria,un’accurata informazione ed educazione sanitaria in linguaggio adeguato all’età degli studenti.
Il Comitato tecnico scientifico ribadisce in particolare quanto già indicato sulle situazioni dinamiche e in quelle statiche in cui non vi è il rispetto del distanziamento e fornisce delle raccomandazioni tecniche. In tutti i contesti di condizione statica, il Cts ribadisce l’importanza dell’uso delle mascherine chirurgiche, come già espresso nel documento tecnico sulla scuola del 28 maggio 2020 e incluso nel Piano scuola 2020-2021 e specifica che:
– nell’ambito della scuola primaria, per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina chirurgica può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto).
– nella scuola secondaria, anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina chirurgica può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto) e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria.
Il Cts sottolinea che l’uso delle mascherine chirurgiche è solo una delle misure di prevenzione che devono essere implementate in ambito scolastico in una corretta associazione con tutte le altre misure già raccomandate al fine limitare la circolazione del virus (es. igiene dell’ambiente e personale, ricambio d’aria, sanificazione ordinaria…).
Il Cts specifica che il dato epidemiologico, le conoscenze scientifiche e le implicazioni organizzative riscontrate, potranno determinare una modifica delle raccomandazioni proposte, anche in relazione ai differenti trend epidemiologici locali, dall’autorità sanitaria che potrà prevedere l’obbligo della mascherina chirurgica anche in situazioni statiche con il rispetto del distanziamento per un determinato periodo, all’interno di una strategia di scalabilità delle misure di prevenzione e controllo bilanciate con le esigenze della continuità ed efficacia dei percorsi formativi.
Per saperne di più: Rapporto Iss “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”
Redazione Nurse Times
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