Home NT News Coronavirus, statine dimezzano rischio di svilupparlo in forma grave
NT News

Coronavirus, statine dimezzano rischio di svilupparlo in forma grave

Condividi
Coronavirus, statine dimezzano rischio di svilupparlo in forma grave
Condividi

E’ quanto emerge da uno studio californiano sui farmaci comunemente utilizzati per ridurre i livelli di colesterolo.

Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della California (San Diego) e pubblicato sull’American Journal of Cardiology evidenzia come le statine, ossia i farmaci comunemente utilizzati per ridurre i livelli dei grassi dannosi nel sangue e prevenire le malattie cardiovascolari, siano associate a una diminuzione abbastanza significativa del rischio di sviluppare forme gravi di coronavirus.

Lo studio è partito dalle ipotesi formulate all’inizio della pandemia sui farmaci che, come le statine, inibiscono l’enzima di conversione dell’angiotensina II (ACE2), una delle principali vie utilizzate dal virus Sars-Cov-2 per entrare nelle cellule umane. «Avevamo bisogno di capire se i farmaci che agiscono sull’ACE2 influissero sul rischio di Covid-19 e comprendere se l’assunzione di statine avesse o meno un impatto sulla gravità dell’infezione», ha spiegato Lori Daniels, docente e direttrice dell’Unità di Terapia intensiva cardiovascolare delll’UC San Diego Health. 

Si è cercato quindi di capire se i pazienti in cura dovessero continuare ad assumere con regolarità le terapie in corso per la cura del colesterolo alto. A tal fine sono state analizzate le cartelle cliniche di 170 pazienti con Covid-19 e di 5.281 pazienti Covid-negativi in cura a San Diego tra il febbraio e il giugno del 2020. I dati erano comprendevano: informazioni sulla gravità della malattia, durata della degenza ospedaliero, esito e uso di statine, oltre che di altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) bloccanti del recettore dell’angiotensina II (ARB) nei trenta giorni precedenti al ricovero ospedaliero.

Da tali dati è emerso che l’assunzione di statine prima del ricovero per Covid-19 era associato a una riduzione di oltre il 50% del rischio di sviluppare il virus in modo grave rispetto ai pazienti infetti che però non assumevano statine. Inoltre era correlato a tempi di recupero più brevi.

«Le statine, dunque, possono essere potenzialmente protettive contro una grave infezione da coronavirus», ha dichiarato Daniels. In particolare, possono inibire l’infezione attraverso i loro effetti anti-infiammatori. I pazienti in cura con statine per il colesterolo possono pertanto continuare la terapia senza remore. «Il timore di Covid-19 non è un valido motivo per fermarsi – conferma l’esperta –. Semmai i nostri risultati dovrebbero incentivare l’assunzione».

Redazione Nurse Times

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
LazioNT NewsRegionali

Ragazza morta dopo rinoplastica a Roma: indagati due medici famosi sui social

Due medici chirurghi sono finiti nel registro degli indagati per la morte...

NT News

Autonomia differenziata, Quartini (M5S): “La bocciatura della Corte Costituzionale fa tirare un sospiro di sollievo al Ssn”

“Il folle progetto di autonomia differenziata del Governo dei cosiddetti patrioti subisce...

Sentenza epocale della Corte Costituzionale: ai dipendenti pubblici spettano oltre 30 anni di arretrati
NT News

Autonomia differenziata, Corte Costituzionale: “Legge illegittima in alcune parti”

La Corte costituzionale ha ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’autonomia...