Accadeva all’ospedale Pugliese-Ciaccio. Romeo Carnevali, con la complicità di Claudio Ceccotti, si sarebbe più volte assentato dal servizio senza giustificato motivo, percependo comunque l’intero stipendio.
Nel corso di circa un quadriennio avrebbe accumulato ben 27 settimane di assenze ingiustificate dal servizio, comunque retribuite. Assenze inanellate con la complicità del suo superiore, che avrebbe omesso di applicare regolamenti o di segnalare alle autorità competenti gli allontanamenti arbitrari del collega dal posto di lavoro.
Il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Stefania Paparazzo, ha chiuso le indagini per due medici in servizio all’ospedale Pugliese-Ciaccio, nei cui confronti si ipotizza il reato di abuso d’ufficio aggravato in concorso. Si tratta di Romeo Carnevali, 65 anni, nato a Piombino, e Claudio Ceccotti, 71 anni, nato a Napoli. Entrambi sono residenti nel capoluogo calabrese.
Dal 2014 al novembre del 2016 Carnevali, direttore responsabile della Struttura semplice dipartimentale di Chirurgia orale dell’Azienda ospedaliera, si sarebbe assentato senza giustificazione alcuna dal posto di lavoro, procurandosi un ingiusto vantaggio patrimoniale. Avrebbe infatti percepito il regolare stipendio, comprensivo dell’attività lavorativa di fatto non svolta, danneggiando così l’Asp Catanzaro, che da un lato ha sborsato gli emolumenti e dall’altro non ha beneficiato delle prestazioni professionali del dirigente medico nella misura minima prevista dall’orario di lavoro.
Carnevali, come detto, avrebbe agito col concorso omissivo di Ceccotti, direttore del dipartimento di Neuroscienze, il quale non gli avrebbe impedito di ricevere gli emolumenti per un’attività lavorativa mai espletata. Assenze ripetute, secondo la Procura, anche da novembre 2016 al mese di ottobre 2018, sia in qualità di direttore responsabile facente funzioni della Struttura complessa di Odontostomatologia (dal 3 novembre 2016 al 19 aprile 2018) che in veste di direttore responsabile della Struttura complessa di Odontoiatria e Stomatologia (dal 20 aprile 2018 al 31 ottobre 2018).
Anche in questo biennio Carnevali avrebbe percepito emolumenti per il lavoro non svolto. E anche in questi casi il suo superiore non avrebbe denunciato il fatto alla magistratura penale o alla Corte dei conti, bypassando il regolamento interno dell’Azienda sanitaria provinciale, che impone al dirigente di inoltrare tempestiva denuncia.
A febbraio scorso Carnevali è stato destinatario di un provvedimento di sequestro preventivo ai fini della confisca di 70.572,48 euro, emesso dal gip su richiesta della Procura ed eseguito dalla guardia di finanza. Le indagini avevano consentito di accertare che lo specialista, pur presentandosi regolarmente in servizio, svolgeva quasi sempre il proprio orario di lavoro in misura inferiore a quella dovuta, allontanandosi senza alcuna giustificazione e senza completare l’orario obbligatorio, previsto da contratto in 38 ore settimanali. Obiettivo dell’inchiesta era individuare possibili responsabilità nei superiori gerarchici. Ora il cerchio si è chiuso anche su Ceccotti.
Redazione Nurse Times
Fonte: Calabria7
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