Una corsa contro il tempo ha consentito ad un bambino in attesa di trapianto di ricevere un nuovo rene.
Grazie alla staffetta della Polizia di Stato l’organo prelevato dal donatore ha potuto percorrere la distanza di circa 500 chilometri tra Padova e Roma in poco più di due ore.
Per effettuare questo trasporto è stata attivata la squadra speciale dedicata al trasporto urgente su strada ad alta velocità:
“Succede spesso. Può succedere circa una trentina di volte l’anno. Per gli organi, infatti, viene scelto il trasporto su strada quando ci sono dei problemi sostanziali con altri mezzi: a quel punto, nei medi tragitti, interviene la Polizia, che si prepara con corsi di guida speciali in Lamborghini, ma solo chi è selezionato e frequenta il corso può guidarla”, afferma il Vice Questore Nicolò D’angelo.
Per portare a termine le missioni in vista di trapianto immediato, si percorrono le autostrade ad una velocità media di 230 km/h.
“Certamente dopo essere giunti a destinazione, l’auto poi deve essere in grado di poter prestare assistenza se necessario. Le tratte che normalmente percorriamo sono A13, A14, A22, A26: collegano città con ospedali importanti, ma sono anche strade su cui le Lamborghini possono essere chiamate ad agire come normali vetture della Polizia”, conclude il Vice Questore.
La Lamborghini Huracàn della polizia di stato è stata attivata dalla centrale operativa martedì mattina. Ha prelevato il contenitore termico dall’ospedale civile di Padova e, con un viaggio record, ha raggiunto la capitale. Infine l’organo è stato messo a disposizione di un’equipe medica che ha eseguito l’operazione.
Ultimi articoli pubblicati
- Campania, istituite 4 aree per la dirigenza delle professioni sanitarie: serviranno per il reclutamento in Asl e ospedali
- Martina, infermiera: “Sfatiamo un mito. Il paziente non ha sempre ragione: il rispetto è una strada a doppio senso”
- Punta la pistola contro il medico del 118: “Salva la mamma o ti ammazzo”
- Farmaco contro diabete e obesità è un “super scudo” salva-cuore: previene infarto e ictus nei pazienti ad alto rischio. Anche in pillola
- Assistenza domiciliare integrata (ADI): lo stato dell’arte nell’analisi di Salutequità
Lascia un commento