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”Sono un OSS, scrivo per esprimere la mia delusione in merito alle mobilità bandite dalla Regione Sicilia.”

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''Sono un OSS, scrivo per esprimere la mia delusione in merito alle mobilità bandite dalla Regione Sicilia.'' 1
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”Buongiorno, sono un OSS di ruolo del SSN, scrivo questa lettera per esprimere la mia costernazione e delusione in merito ad alcune delle mobilità bandite dalla Regione Sicilia.

Come molti colleghi dopo aver svolto un corso di formazione di 1000 ore, studiato, essermi esercitato per superare i concorsi e superato il semestrale periodo di prova sono meritatamente entrato nel SSN, lontano però dalla mia Regione che di concorsi non ne ha mai espletati, facendoci vivere lontano dai nostri affetti familiari e, come ben sappiamo, per un Siciliano ma anche per chi non è Siciliano. la famiglia è la base di tutto, la colonna portante, ciò che ti da l’energia, la carica e soprattutto la motivazione.


Alla fine dell’anno 2O17 la Sicilia bandisce le tanto attese mobilità: si inizia con I’ASP 5 Messina, l’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina, l’ARNAS Garibaldi di Catania dalla cui graduatoria ha attinto anche il Policlinico della medesima città e I’ASP 2 Caltanissetta.


All’ inizio del 2018 è la volta dell’ASP 9 Trapani, dell’ASP 3 Catania e dell’ASP 6 Palermo.


Nel 2019 sarà la volta dell’ASP 7 Siracusa e delle tanto sperate mobilità di Bacino Orientale e Occidentale con cui il Governo Regionale ha ridato speranza e motivazione a tanti OSS fuori regione, di rientrare in Sicilia e a quelli all’ interno della medesima che lavorano chi a 100, 200, 300 km lontani da casa, di potersi reinserire nella propria provincia, ma non necessariamente nella città di appartenenza.


Le prime mobilità e cioè ASP 5 ME, A.O. Papardo, ARNAS Garibaldi e ASP 3 CT sono state concluse e le rispettive graduatorie terminate, il tutto in tempi brevi, le restanti altre non hanno avuto gli stessi esiti:
la mobilità dell’ASP 9 TP è stata revocata, le mobilita ASP 2 CL e ASP 6 PA, dopo due lunghi anni, sono state concluse e adesso le due aziende stanno incominciando a chiamare dalle graduatorie, mentre si è in attesa dei colloqui dell’ASP 7 SR e di quelli della mobilità di bacino orientale.


Per quanto riguarda il bacino occidentale, dopo un anno, si sono svolte le prove ma ancora si attende la graduatoria.


La preoccupazione di inizio lettera sta nel fatto che i tempi sono lunghi per delle semplici mobilità in cui le procedure sono molto più snelle di un concorso, sia perché la prova è una sola e alla fine non è necessaria nemmeno quella, ma anche perché il numero dei candidati è esiguo; rna soprattutto la delusione di più è legata al fatto che i posti messi a bando sono pochi e le aziende anziché portare avanti le mobilità, continuano a espletare avvisi per tempo determinato, co co pro, p.iva, aumentando il precariato, anziché assumere personale di ruolo già ben formato sul campo (specialmente in questo periodo disgraziatamente pandemico) che ha anche bisogno necessariamente di avvicinarsi ai propri familiari in quanto anch’essi hanno bisogno di assistenza.


Addirittura certi operatori non potranno godere di questa gioia per ilfatto che i propri cari sono morti mentre loro lavoravano lontano e non hanno nemmeno potuto essergli vicini , ne salutarli.
Poi un pensiero va anche ai pendolari che lavorano in province diverse rna attigue, dunque vicini e lontani allo stesso tempo alle famiglie e che quotidianamente rischiano la vita nel tragitto casa – lavoro e viceversa e più di uno la vita l’ha anche perduta e se le procedure non portate a termine nei giusti tempi fossero andate in maniera idonea, oggi non ci ritroveremmo a piangere appunto alcuni colleghi e andremmo a lavoro più sereni senza la preoccupazione che quando lasciamo casa, sia l’ultima volta che vediamo Ie nostre mogli, i mariti e i nostri figli. Si è vero che i rischi nella vita ci sono e i pendolari i rischi devono metterli in conto, ma siccome esistono dei bandi che permetterebbero appunto non dico di eliminare ma ridurre il pendolarismo, è appunto li che scatta la rabbia, la delusione, la paura, la costernazione e viene uccisa la speranza.


La possibilità di lavorare vicino casa esiste, i vari bandi di mobilità e anche i vari avvisi ne sono una prova, quindi perché non darci la possibilità strameritata dopo tanti sacrifici e tante sofferenze, di poter svolgere la nostra attività lavorativa il più vicino possibile ai nostri affetti che necessitano della nostra presenza: mogli, mariti, figli, genitori, ecc., oltre a dare un eccellente servizio sia al SSN sia al SSR Siciliano.”

Anonimo

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