Dall’indagine dei Nas sulla casa famiglia di Monteveglio di Valsamoggia sono emerse atrocità e violazioni varie.
Il Nas di Bologna, coadiuvato dai carabinieri dei Comandi provinciali di Modena e Reggio Emilia e del 13° Nucleo elicotteri di Forlì, ha dato esecuzione a quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del gestore e di tre collaboratrici della casa famiglia di Monteveglio di Valsamoggia (Bologna), ritenuti responsabili di maltrattamento, omissione di soccorso ed esercizio abusivo della professione sanitaria. Il tutto a conclusione dell’indagine denominata “Inferno”, che ha interessato la struttura ricettiva per anziani.
L’attività investigativa ha consentito di individuare la sistematica e continuata modalità vessatoria, violenta, minacciosa e ingiuriosa con cui gli indagati si rapportavano ai nove ultraottantenni ospiti della struttura, provvedendo anche a somministrare terapie in assenza di prescrizione medica e di propria iniziativa. Messo in luce, inoltre, un episodio di omissione di soccorso nei confronti di un anziano di 83 anni, poi deceduto per cause naturali, ricoverato lo scorso gennaio all’Ospedale di Bazzano per lesioni sospette, tali da motivare una segnalazione da parte della direzione ospedaliera.
Proprio iniziando da quell’episodio, gli accertamenti si sono sviluppati durante il periodo di lock-down nazionale, monitorando la struttura attiva inizialmente in Valsamoggia e successivamente trasferita arbitrariamente in un hotel di Zocca (Modena), a seguito dell’alienazione, da parte della titolare della casa famiglia, dell’immobile dove aveva sede l’attività. La donna ha quindi proseguito l’ttività all’interno di una struttura alberghiera, in violazione della disciplina che regola il funzionamento delle strutture socio-assistenziali per anziani, nella convinzione di poter guadagnare l’anonimato, con conseguente elusione dei controlli ispettivi, non solo dal punto di vista fiscale, ma anche dal gravame di dover applicare le misure di sicurezza nei luoghi di lavoro e di prevenzione dal contagio epidemico da Covid-19.
L’intervento del Nas pone termine alle condotte illecite commesse, a vario titolo, riconducibili a gravi e ripetuti maltrattamenti fisici e psicologici in danno delle persone anziane (“Arriva la morte, i tuoi parenti non arrivano più”, è una delle espressioni intercettate nella struttura di Monteveglio e riportate agli atti; “Non vedi che fai schifo? Handicappata! Brutta imbecilla”, una delle offese rivolte agli ospiti). Alle indagate sono contestate ulteriori violazioni relative all’attivazione di una struttura socio-assistenziale in assenza di autorizzazione, all’abuso nella somministrazione di farmaci, alla carenza di procedure organizzative e gestionali, nonché all’assenza di regolari contratti di lavoro delle maestranze impiegate.
Redazione Nurse Times
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