Di questi tempi 3 anni fa veniva approvata, agli sgoccioli della XVII legislatura, la tanto attesa Legge Lorenzin che ha sancito il passaggio da collegio ad ordine. Non un passaggio formale (si diceva) ma un cambio sostanziale, tuttavia in questi 3 anni cosa è realmente cambiato in casa ordinistica? Domanda retorica ovviamente.
Una delle grandi novità apportate dalla L.3/2018 è la possibilità di effettuare le operazioni di voto su una piattaforma telematica. Un importante ammodernamento, sia per favorire l’accesso al voto (a spanne; l’afflusso alle urne dei colleghi è stabilmente sotto quota 5%) sia per metterci al passo di un mondo sempre più interconnesso e globale.
Diverse professioni stanno già lavorando in questo senso: l’Ordine TSRM-PSTRP Milano, una settimana fa; ha presentato l’ App My TSRM con la possibilità di accedere al proprio tesserino elettronico e la possibilità di iscriversi a eventi e assemblee, ma soprattutto la possibilità di effettuare le operazioni di e-voting certificate.
Il Covid-19 ha accelerato il processo di trasformazione del ruolo culturale e sociale dell’infermiere, ma dal punto di vista dell’ammodernamento digitale, siamo ancora molto indietro. Eppure questa emergenza doveva fornire una spinta riformatrice in tal senso per evitare assembramenti nei luoghi di voto; per evitare gli spostamenti da e per i luoghi di voto, per facilitare gli infermieri, schiacciati da enormi carichi di lavoro a partecipare comodamente, anche a distanza, al voto per il proprio ordine d’appartenenza.
Invece così non è stato! Siamo ancora nell’era dei pulmini sponsorizzati che vanno a reclutare gli infermieri per portarli a votare; con lauti buffet e corsi ecm gratuiti che richiamano alla mente il film Qualunquemente (2011) di Antonio Albanese.
Speriamo nella prossima tornata elettorale del 2024, di non assistere più a queste patetiche messe in scena e di avere un sistema di e-voting sicuro e certificato. È cominciata un’altra era per la professione, serve una svolta: la digitalizzazione di attività e processi legati alle scelte politiche della nostra professione.
Ci sono i presupposti per cogliere un’opportunità storica e irripetibile per far compiere alla professione un balzo in avanti sulla strada della modernizzazione; le risorse non mancano di certo nelle casse dei nostri ordini. Se oggi avessimo avuto un sistema di voto online, si sarebbero evitati i vari rinvii delle elezioni che stanno scombinando l’agenda politico-professionale.
Attendiamo azioni concrete per questa transizione digitale per consentire a tutti i colleghi di partecipare alla vita democratica della professione. Gli infermieri meritano di avere rappresentanti finalmente rappresentativi dei loro bisogni votati da una maggioranza di essi.
Chiediamo ai colleghi che condividono con noi questa esigenza, di sostenerci per una battaglia di democrazia professionale!
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