I tre sono stati accusati di esercizio abusivo della professione e falsità ideologica in certificazioni cliniche dai militari del Nas.
Esercizio abusivo della professione e falsità ideologica. Sono queste le accuse rivolte dai carabinieri del Nas a tre professionisti di Catania, i quali avrebbero eseguito illecitamente a privati le analisi per controllare l’eventuale positività al coronavirus, falsificando poi i referti.
Nel mirino dei militari è finito un infermiere che lavora in una struttura socio-assistenziale, incaricato di eseguire abusivamene i test rapidi di provenienza sospetta. Insieme a lui, due medici che avrebbero invece prodotto false certificazioni da esibire all’autorità sanitaria. Sequestrati 25 kit diagnostici e 33 tamponi rinofaringei, oltre a referti in bianco firmati dai due medici, per un valore complessivo di circa 500 euro.
Redazione Nurse Times
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