Lo prevede il Ddl Manfredi. Per ora riguarda farmacisti, veterinari, odontoiatri e psicologi, ma non gli infermieri, mentre i medici sono già abilitati grazie al Decreto Cura Italia. In futuro è probabile che la normativa sia estesa a molte altre categorie.
Il cosiddetto Ddl Manfredi, il cui iter è iniziato in Commissione alla Camera il 12 aprile scorso e per il quale il termine degli emendamenti è fissato al 4 maggio, rende la laurea valida come esame di Stato e riguarda, per ora, solo le professioni sanitarie. Prevede quindi per farmacisti, veterinari, odontoiatri e psicologi (ma non per gli infermieri, mentre la laurea in Medicina è divenuta abilitante con il Decreto Cura Italia, all’apice della pandemia) la possibilità di accedere alla professione senza passare per l’esame di Stato.
In un futuro non molto lontano, però, tale possibilità potrebbe riguardare molte più professioni. «Al momento non è previsto, ma mi auguro ci possa essere un percorso simile anche per altre lauree – dice Valentina Aprea, membro della Commissione Istruzione della Camera –. Invece è giusto prevedere subito tirocini e lauree abilitanti per le professioni mediche, come si fa già all’estero».
Dello stesso avviso, ovviamente, Gaetano Manfredi, l’ex ministro dell’Università che fece approvare il provvedimento in Consiglio dei ministri: «Tutte le lauree dovrebbero essere abilitanti: la nostra concezione è legata a un’altra epoca. La laurea abilitante è una grande modernizzazione di approccio alle professioni e dà un ruolo agli Ordini nella formazione: il loro tirocinio diventa curriculare. Il lavoro per il conseguimento va svolto certamente insieme».
Anche Flavia Piccoli Nardelli, altro membro della Commissione Istruzione alla Camera, la vede così: «La laurea abilitante per la gran parte delle facoltà è un processo che diventerà inarrestabile: presuppone che il lavoro egregio che alcuni Ordini professionali fanno già oggi sia trasferito nel corso di laurea. Richiede un cambiamento interno dell’organizzazione delle lauree, ma è un processo virtuoso, che porta alla semplificazione. Bisognerà arrivarci con l’accordo di tutti. La direzione di marcia è stata intrapresa».
L’obiettivo, riconosciuto anche nel Recovery Plan, è consentire un accesso immediato all’esercizio delle professioni, neutralizzando il lasso temporale che finora passa tra la laurea e la prima sessione utile per l’esame di Stato. «La conclusione del disegno di legge sulle lauree abilitanti si avrà entro l’anno per impegno del Governo, e confido possa trovarsi ampia convergenza di forze politiche», ha detto nei giorni scorsi il ministro dell’Università e della ricerca, Cristina Messa, parlando davanti alle Commissioni Istruzione e Cultura di Camera e Senato.
Redazione Nurse Times
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