L’esperimento, a opera dell’azienda britannica di biotecnologia Oxitec, punta a ridurre l’impatto di molte malattie trasmesse dagli insetti.
Per la prima volta negli Stati Uniti sono state rilasciate zanzare geneticamente modificate allo scopo di sopprimere le popolazioni di Aedes aegypti, una specie di zanzara associata alla gran parte delle malattie trasmesse dagli insetti, come Zika, dengue, chikungunya e febbre gialla. Descritto sulla rivista Nature, l’esperimento è stato autorizzato dall’Environmental Protection Agency (EPA).
Il rilascio è opera dell’azienda di biotecnologia Oxitec, con sede ad Abingdon, nel Regno Unito. Gli scienziati hanno posizionato uova di zanzare bioingegnerizzate in sei posizioni nelle Florida Keys, gruppo di isole tropicali al largo della punta meridionale della Florida, dove la specie Aedes aegypti costituisce circa il 4% della popolazione di zanzare. Le prime larve dovranno nascere entro le prime due settimane di maggio e circa 12mila esemplari si libereranno ogni settimana per i prossimi tre mesi.
I ricercatori hanno rilasciato esemplari maschi bioingegnerizzati per non pungere, in modo da accoppiarsi con la popolazione femminile endemica e portare un gene in grado di uccidere la progenie femminile nelle prime fasi larvali. Con la morte delle femmine la popolazione dovrebbe diminuire. Per valutare i progressi della sperimentazione, i ricercatori utilizzeranno i dispositivi di cattura per intrappolare le zanzare e monitorare la durata della vita dei maschi ingegnerizzati e la loro capacità di trasmettere i geni alle popolazioni successive.
La decisione di intervenire contro le zanzare è stata assunta nel 2009, si è registrato un aumento significativo delle malattie trasmesse dalle zanzare. “Gli esemplari geneticamente modificati – dichiara Andrea Leal, direttore esecutivo di FKMCD – rappresentano un’alternativa agli insetticidi, ampiamente utilizzati negli Stati Uniti per controllare le popolazioni di insetti. L’ampia adozione di sostanze insetticide ha portato allo sviluppo di zanzare resistenti alle sostanze chimiche, il che ci ha indotti a valutare l’ipotesi di adottare strumenti innovativi per contrastare le Aedes aegypti”.
Non sono mancate le polemiche. “La maggior parte delle preoccupazioni, che hanno contribuito a ritardare l’avvio dell’esperimento – commenta Natalie Kofler, biologa molecolare presso l’Università di Cambridge e fondatrice di Editing Nature, un’organizzazione che sostiene lo sviluppo responsabile e la supervisione delle tecnologie di modifica genetica –, dipende dall’incertezza legata agli avvenimenti futuri. Speriamo che i dati possano aiutarci a valutare l’impatto delle zanzare sugli ecosistemi delle Florida Keys”.
“Una scoperta rivoluzionaria viene sempre accolta con una certa titubanza – aggiunge Anthony James, biologo molecolare specializzato sulle zanzare bioingegnerizzate presso l’Università della California, a Irvine –. Il fatto che l’azienda inglese sia riuscita a ottenere l’autorizzazione per un esperimento così importante è molto significativo”.
Redazione Nurse Times
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