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Maleo (Lodi), rave party con 700 persone in barba al focolaio Covid

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Maleo (Lodi), rave party con 700 persone in barba al focolaio Covid
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I partecipanti erano senza mascherine e non hanno rispettato il distanziamento.

Oltre 700 persone senza mascherine e senza nessun distanziamento hanno partecipato ieri a un rave party a Maleo, paese del Lodigiano dove l’Ats ha certificato la presenza di tre casi di variante Delta in un focolaio Covid di 11 contagiati in corso. Le persone sono arrivate a gruppi, a partire dalla mezzanotte, soprattutto dal Nord Italia. Come luogo del ritrovo, dopo la pubblicità dell’evento via social, è stata scelta l’ex cava Geroletta, dove negli anni Novanta era stata messa a segno un’operazione antinquinamento delle forze dell’ordine, che avevano scoperto scarti di fonderia, contenenti anche alluminio, gettati lì illegalmente.

I partecipanti hanno spaccato recinzione e lucchetti per poi dare il via alla festa. Su un camion erabno piazzate casse acustiche e materiale per l’illuminazione dell’area, ma il mezzo era anche attrezzato per la vendita di alcolici. Sul posto è intervenuto il sindaco Dante Sguazzi, che ha cercato di mediare, convincendo i presenti ad abbandonare l’area, ma i partecipanti hanno rifiutato di andarsene, dichiarando di essere contro tutte le regole anti-Covid. Insieme al primo cittadino sono arrivate anche le forze dell’ordine, che però, considerato l’elevato numero di persone presenti, hanno potuto solo monitorare la situazione ed evitare chesi verificassero incidenti.

Un duro sfogo sulla vicenda è arrivato dall’assessore lombardo alla Protezione civile, Pietro Foroni, originario proprio di Maleo, nonché in passato sindaco del paese. Dopo aver ringraziato le forze dell’ordine, l’amministrazione comunale e tutti i compaesani per aver saputo gestire la situazione senza che degenerasse, sul proprio profilo Facebook ha scritto: “Non è possibile che certi episodi si verifichino. Occorre cambiare la normativa statale: basta buonismo e politicamente corretto, Certa ‘gente’ non deve nemmeno permettersi di pensare, solo di pensare, di organizzare certe iniziative in violazione di tutte le normative e senza rispetto di chi ancora soffre per il Covid. E se lo fa, il giorno dopo deve essere immediatamente sanzionata e punita. Punita realmente. Non con la galera, per carità. Ma mandandoli a ‘pulire cessi’ e con opere di assistenza sociale a favore di chi soffre e ha bisogno. Scusate lo sfogo personale, ma non si può più andare avanti con gli irresponsabili che pensano di essere sopra la legge”.

In realtà la legge si è mossa. Stando a quanto riporta il quotidiano locale Il Cittadino, i dieci organizzatori del rave sono stati identificati dai carabinieri. Adesso la procura, che aveva aperto un fascicolo sulla vicenda, dovrà accertare i reati commessi. L’evento si è concluso attorno alle 14, anche se alcuni dei partecipanti sono rimasti in zona. L’area è stata ripulita in parte dai partecipanti, che hanno buttato tutta l’immondizia in alcuni sacchi lasciati nell’ex cava. La speranza è che la festa, che si è comunque tenuta a un paio di chilometri dal centro abitato, non produca un incremento dei contagi.

Redazione Nurse Times

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