Prima di mettere in pratica la teoria occorre passare dalla simulazione, cioè provare su manichino quelle che sono le indicazioni necessarie per curare la persona. “Mai la prima volta su un paziente”.
Una simulazione made in rhodense
Tra i primi ad adottare questo approccio sono stati i curatori del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Unimi presso l’Asst Rhodense, un sistema formativo di comprovata efficacia tanto che durante il Congresso Nazionale Virtuale SIMMED 2021(Società Italiana di Simulazione in Medicina), tra i vari ospiti a relazionare c’erano anche Annalisa Alberti , direttrice del corso di Laurea di Rho che ha avuto l’onore di traghettare il sodalizio tra ASST Rhodense ed Ateneo milanese, portando i saluti della Presidente di Infermieristica Anne Destrebecq e della Direttrice Generale Ida Ramponi.
La soddisfazione di Annalisa Alberti
La lungimiranza di Anne Destrebecq in materia di simulazione ha consentito di istituire presso l’Università degli Studi di Milano la commissione permanente sulla simulazione in cui tutor accademici e studenti si confrontano sinergicamente per strutturare percorsi formativi sempre più centrati sulle esigenze di apprendimento e di esercizio – spiega Alberti che è presidente della Commissione – Un esempio virtuoso, durante la fase pandemica, è stato proprio quello di strutturare modelli alternativi e compensativi di formazione, in attesa delle normali attività di ripresa del tirocinio professionalizzante per gli studenti di infermieristica.
La sezione di Rho, infatti, con il piccolo centro di simulazione, fortemente sostenuto dalla direzione strategica, è in grado di sviluppare quelle skills di natura tecnica, ma anche relazionale, adottando strategie formative dinamiche con l’utilizzo di un simulatore a media fedeltà dotato di Simpad, ovvero di un dispositivo in grado di rendere quanto più realistiche possibili, le situazioni cliniche e assistenziali. Come ribadito dai tutor Sonia Lomuscio e Lorenzo Furcieri, “mai la prima volta sul paziente”.
Questa affermazione è valida sia per la fase di apprendimento dello studente in formazione, ma anche per i professionisti della salute, già in esercizio, che necessitino di formazione aggiuntiva alle abilità già apprese”.
Un corso in continuo sviluppo
Per la prima volta poi, sul territorio nazionale, il centro di simulazione di Rho si è spinto a sviluppare percorsi formativi per 40 volontari di cure palliative, in ottemperanza alle indicazioni in conferenza stato-regioni del luglio scorso.
L’idea ora è di proseguire con sfide sempre maggiori spingendo la sede di Rho a sviluppare un percorso formativo e certificativo nell’ambito del tirocinio clinico strutturato su un esame “a tappe”, che permetta la valutazione certificata delle competenze dello studente in ogni singola stazione prevista, di natura clinica, procedurale, relazionale e organizzativa.
Redazione Nurse Times
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