Il direttore dell’Istituto romano, intervistato da da AdnKronos Salute, ha toccato i temi di maggiore attualità riguardanti la pandemia.
“Il modo per poter dare una mano al Paese per uscire dalla pandemia è fare cose e non criticare quelle fanno gli altri. Servono azioni serie e rigorose, non proposte regressive. Quindi no al terrorismo delle varianti, ma informare e convincere le persone che l’arma che abbiamo oggi sono i vaccini e che la doppia dose è uno scudo contro le varianti”. Così Francesco Vaia, direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, intervistato da AdnKronos Salute.
“Noi abbiamo bisogno di accelerare sulla campagna vaccinale e convincere gli indecisi – ha aggiunto al termine della visita del generale Francesco Paolo Figliuolo all’hub vaccinale di Acea a Roma –. Per farlo ci sono nuovi studi scientifici pubblicati su riviste prestigiose, che certificano come la doppia dose di vaccino anti-Covid protegge assolutamente contro la malattia grave e l’ospedalizzazione, ma protegge anche contro il contagio. Dallo studio Seresmi-Spallanzani emerge inoltre che i positivi dopo vaccino non contagiano”.
Suulla visita di Figliuolo: “Abbiamo preso atto con grande soddisfazione dei complimenti che il commissario per l’emergenza ha voluto fare al sistema Lazio, che sul piano della vaccinazione ha dimostrato di essere il sistema più performante. Quello che va ribadito in queste ore è che non bisogna guardare il dito, ma la luna: il dito sono le varianti e la luna è la campagna vaccinale”.
Vaia punta anche l’attenzione sulle scuole e i trasporti in ottica riaperture di settembre, un tema che non ha ancora visto una soluzione definitiva: “Questo è il tempo di mettere in azione provvedimenti che siano in grado di far ripartire la scuole in sicurezza collegandole ai trasporti. A maggio dell’anno scorso avevamo anticipato questo problema, e oggi torno a lanciare un appello al presidente del Consiglio, Mario Draghi, che sta dimostrando grande capacità nella lotta alla pandemia. Serve un ‘piano Marshall’ per le scuole e i trasporti per farci trovare pronti a settembre”.
C’è poi a Roma, in queste giorni di partite dell’Europeo di calcio e di ritorno alla normalità, un problema di assembramenti: “Un problema che non può essere lasciato solo a chi gestisce l’ordine pubblico. Questo è un tema che va affrontato come società: perché i nostri figli e nipoti si comportano in questo modo? Il Covid ci ha detto che dobbiamo evitare gli eccessi. Se vogliamo tornare alle nostre libertà, dobbiamo convincere i ragazzi che ci si può divertire, ma ricordando la lezione della pandemia”.
Redazione Nurse Times
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